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glie, <ref>frantumate</ref> sfracellate per istrazio dopo avervi bevuto il vino rubato, schifezze d’ogni genere, un tanfo che toglieva il respiro; dimodoché ognuno, tornando con ansia alla casa derelitta, <ref>era costretto uscirne [tosto all | ne] alla prima</ref> ne usciva alla prima con fastidio; e doveva farsi forza a poco a poco, per rientrarvi a renderla di nuovo abitabile.
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<ref>In alcuni luoghi (''lacuna'')</ref> In qualche luogo il padrone, avanzando <ref>così con ribrezzo</ref> così per la casa sua, udiva un gemito: guardava con sospetto che fosse: era un soldato, <ref>infermo [che] che moriva</ref> che languiva infermo, <ref>o che</ref> che spirava; e il padrone <ref> si ritraeva</ref> ristava a quello spettacolo con un senso misto di ribrezzo e di pietà, di rancore e di spavento, <ref>[perché] perché [quella terribile parola - peste - gli ricorreva | idea | peste derisa forse o non creduta fino allora] la terribile immagine della (''lacuna'') vedendo</ref> scorgendo nel vólto livido, nelle membra macchiate del giacente l’immagine <ref>terribile</ref> confusa ma terribile della peste; <ref>che forse</ref> che fino allora forse egli aveva sprezzata, come un sogno lontano.
CAPITOLO II - TOMO IV.

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Il Conte, argomentando da queste relazioni che Agnese, <ref>aspett</ref> se si fosse affrettata di tornare, non avrebbe però trovato nulla da <ref>conser</ref> guardare, la ritenne per due o tre giorni; e intanto raccolse, di quello che gli rimaneva, un po’ di provvigione, <ref>[qual] mise insieme</ref> fece mettere insieme un po’ di biancheria, qualche mobile, qualche attrezzo di cucina, e, caricatone un baroccio, volle che Agnese partisse su quello con quella poca scorta: e la fece accompagnare da due suoi tarchiati servi, ordinando loro che <ref>ripulisse</ref> ajutassero la povera donna a ripulire la sua casa. Agnese partì dopo molte ripulse cerimoniose e mille rendimenti di grazie; e Don Abbondio e {{Ec|e|}} Perpetua le andarono in compagnia.<ref>la strada fu trista, [e la] per lo spettacolo della distruzione; [ma la giunta fu più trista che la via, di quanto ! e tanto più lo fu la giunta, quanto generalmente il | il danno ma ben più trist] ma più trista fu la giunta, [di quanto | il proprio danno | punge generalmente | è più dolorosa parola - povero me! - che - povera gente! - [di quanto un] povero me - è [parola che viene | esce da] una parola più profonda che non - povera gente</ref>
glie, 1 sfracellate per istrazio dopo avervi bevuto il vino ru¬bato, schifezze d’ogni genere, un tanfo che toglieva il re¬spiro; dimodoché ognuno, tornando con ansia alla casa dere¬litta, ' ne usciva alla prima con fastidio; e doveva farsi forza a poco a poco, per rientrarvi a renderla di nuovo abitabile.

3 In qualche luogo il padrone, avanzando* cosi per la casa sua, udiva un gemito: guardava con sospetto che fos¬se: era un soldato,1 che languiva infermo,'1 che* spirava; e il padrone7 ristava a quello spettacolo con un senso misto di ribrezzo e di pietà, di rancore e di spavento, 8 scorgen¬do nel vólto livido, nelle membra macchiate del giacente l’immagine 9 confusa ma terribile della peste;10 che fino allora forse egli aveva sprezzata, come un sogno lontano.
La strada fu trista per lo spettacolo <ref>dell</ref> continuo della distruzione, e della disperazione; ma la giunta fu più trista ancora <ref>Dopo avere detto</ref>. Alla esclamazione cento volte ripetuta di «povera
Il Conte, argomentando da queste relazioni che Agne¬se,11 se si fosse affrettata di tornare, non avrebbe però tro¬vato nulla da 12 guardare, la ritenne per due o tre giorni; e intanto raccolse, di quello che gli rimaneva, un po’ di provvigione, 13 fece mettere insieme un po’ di biancheria, qualche mobile, qualche attrezzo di cucina, e, caricatone un baroccio, volle che Agnese partisse su quello con quella poca scorta: e la fece accompagnare da due suoi tarchiati servi, ordinando loro che 14 ajutassero la povera donna a ripulire la sua casa. Agnese parti dopo molte ripulse ceri¬moniose e mille rendimenti di grazie; e Don Abbondio e e Perpetua le andarono in compagnia.15
La strada fu trista per lo spettacolo 16 continuo della di¬struzione, e della disperazione; ma la giunta fu più trista ancora.17 Alla esclamazione cento volte ripetuta di « povera
1 frantumate — 2 era costretto uscirne [tosto all | ne] alla prima
— :l In alcuni luoghi (lacuna) — 4 cosi con ribrezzo — infermo
P
che moriva — n o che — 7 si ritraeva — 8 [perché] perché
la terribile parola - peste - gli ricorreva i idea | peste derisa forse
o non creduta fino allora) la terribile immagine della (lacuna) ve¬dendo — a terribile — 10 .che forse — " aspett — !* conser — 1:1 fqual] mise insieme - 14 ripulisse — l:’ la strada fu trista, [e la] per
10 spettacolo della distruzione ; [ma la giunta fu più trista che la via, di quanto | e tanto più lo fu la giunta, quanto generalmente il | il danno ma ben più trist] ma più trista fu la giunta, [di quanto |
11 proprio danno | punge generalmente | è più dolorosa parola - po¬vero me I - che - povera gente! - | di quanto un] povero me - è [pa¬rola che viene I esce da) una parola più profonda che non - povera gente — dell — 17 Dopo avere detto
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