Pagina:Memorie dei Conti di Thunn 1839.djvu/18: differenze tra le versioni

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{{Pt|cumenti |}}di cui parliamo, ne scrisse, narrando com’erano stati divorati dalle fiamme, al conte del Tirolo Leopoldo arciduca d’Austria, e pregò che si vedesse di trovarne copie negli archivj di Innsbrucke. L’Arciduca, rispondendo che nulla di simile vi si trovò, promise di volere ordinare nuove indagini, ed assicurò intanto ch’ei credeva la Casa di Tono antica e romana, venuta nel Trentino l’anno 383 in compagnia di S. Vigilio e della sua famiglia, trovandosi così scritto negli archivj e registri della sua cancelleria. Questa dichiarazione è datata 1629, e fu confermata dall’Imperatore. Nello stesso anno 1629 molti nobili trentini, Lodovico conte di Lodrone, Udalrico barone Firmiano, Sigismondo signore di Sporo, Pancrazio Kuen di Bellasio ed altri, certificarono di aver letto in documenti e libri stampati, e di sapere dalla pubblica voce, che i baroni di Tunno erano patrizj romani venuti a stabilirsi nella Naunia l'anno 383 di Cristo co’ loro schiavi, ec. Di questa attestazione e della sopra riferita dichiarazione si legge copia nel manoscritto titolato: ''Genealogie de la tres ancienne et illustre maison des comtes de Thun''.
{{Pt|cumenti|}} di cui parliamo, ne scrisse, narrando com’erano stati divorati dalle fiamme, al conte del Tirolo Leopoldo arciduca d’Austria, e pregò che si vedesse di trovarne copie negli archivj di Innsbrucke. L’Arciduca, rispondendo che nulla di simile vi si trovò, promise di volere ordinare nuove indagini, ed assicurò intanto ch’ei credeva la Casa di Tono antica e romana, venuta nel Trentino l’anno 383 in compagnia di S. Vigilio e della sua famiglia, trovandosi così scritto negli archivj e registri della sua cancelleria. Questa dichiarazione è datata 1629, e fu confermata dall’Imperatore. Nello stesso anno 1629 molti nobili trentini, Lodovico conte di Lodrone, Udalrico barone Firmiano, Sigismondo signore di Sporo, Pancrazio Kuen di Bellasio ed altri, certificarono di aver letto in documenti e libri stampati, e di sapere dalla pubblica voce, che i baroni di Tunno erano patrizj romani venuti a stabilirsi nella Naunia l'anno 383 di Cristo co’ loro schiavi, ec. Di questa attestazione e della sopra riferita dichiarazione si legge copia nel manoscritto titolato: ''Genealogie de la tres ancienne et illustre maison des comtes de Thun''.


Ora chi non crede tutto alla cieca, domanda: Qual fede meritano le attestazioni dei detti nobiluomini, e quale i registri della cancelleria {{nop}}
Ora chi non crede tutto alla cieca, domanda: Qual fede meritano le attestazioni dei detti nobiluomini, e quale i registri della cancelleria {{nop}}