Pagina:Rivista italiana di numismatica 1889.djvu/301: differenze tra le versioni

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Ma ciò non è sostenibile, ove si raffrontino colle riproduzioni dei ''signa'' nei bassorilievi romani, specialmente sepolcrali. Le ''imagines'' presentano caratteri addirittura opposti a quelli dei medaglioni. Esse ci offrono il busto dell’imperatore di faccia, il che, com’è noto, non si riscontra nei medaglioni romani fuorché eccezionalmente, in alcuni di quelli degli ultimi tempi. Sulle ''imagines'' non si vede mai accennata in nessun modo una leggenda; invece il busto vi è circondato, senza lasciare quasi spazio alcuno, da una corona d’alloro che sporge ad alto-rilievo. Oltre a ciò, il rilievo delle ''imagines'' nei ''signa'' è molto più forte che nei medaglioni, e doveva anche esserlo per ottenere, all’aperto, l’effetto che si desiderava.
Ma ciò non è sostenibile, ove si raffrontino colle riproduzioni dei ''signa'' nei bassorilievi romani, specialmente sepolcrali. Le ''imagines'' presentano caratteri addirittura opposti a quelli dei medaglioni. Esse ci offrono il busto dell’imperatore di faccia, il che, com’è noto, non si riscontra nei medaglioni romani fuorché eccezionalmente, in alcuni di quelli degli ultimi tempi. Sulle ''imagines'' non si vede mai accennata in nessun modo una leggenda; invece il busto vi è circondato, senza lasciare quasi spazio alcuno, da una corona d’alloro che sporge ad alto-rilievo. Oltre a ciò, il rilievo delle ''imagines'' nei ''signa'' è molto più forte che nei medaglioni, e doveva anche esserlo per ottenere, all’aperto, l’effetto che si desiderava.


Evidentemente, o venivano fuse vuote, oppure lavorate a sbalzo; ciò si può dedurre anche dal loro diametro che è molto maggiore di quello dei medaglioni. Nei bassorilievi questa differenza è visibilissima se si confronta la grandezza delle ''imagines'' colla testa del ''signifer'', che si trova per lo più vicinissima ad esse. Una imago lavorata a sbalzo, rinvenuta a Niederbieber, ha circa 19 centimetri di diametro, mentre il più grande fra i medaglioni d’oro, quello di Valente (conservato nel Gabinetto Imperiale di Vienna), non misura che 9,5 centim. di diametro; i grandi bronzi ed i medaglioni di bronzo non raggiungono che{{SAL|301|3|Carlomorino}}
Evidentemente, o venivano fuse vuote, oppure lavorate a sbalzo; ciò si può dedurre anche dal loro diametro che è molto maggiore di quello dei medaglioni. Nei bassorilievi questa differenza è visibilissima se si confronta la grandezza delle ''imagines'' colla testa del ''signifer'', che si trova per lo più vicinissima ad esse. Una imago lavorata a sbalzo, rinvenuta a Niederbieber, ha circa 19 centimetri di diametro, mentre il più grande fra i medaglioni d’oro, quello di Valente (conservato nel Gabinetto Imperiale di Vienna), non misura che 9,5 centim. di diametro; i grandi bronzi ed i medaglioni di bronzo non raggiungono che