Pagina:Rivista italiana di numismatica 1888.djvu/387: differenze tra le versioni

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L’esecuzione della prima medaglia non può essere anteriore all’anno 1585, perchè il Farnese vi è rappresentato col Toson d’oro al collo, distinzione che egli ottenne solo in quell’anno, dopo la presa d’Anversa. La seconda invece è posteriore al 18 settembre 1586, data della morte d’Ottavio Farnese, avendovi Alessandro il titolo di duca di Parma. Il signor Pinchart giustamente osserva che non si può spiegare perchè l’artista abbia preso per soggetto la presa di Maestricht che fu uno dei primi fatti d’arme con cui il principe iniziò la sua carriera militare nei Paesi Bassi, piuttosto che l’assedio o la resa d’Anversa, la quale aveva procurato tanta gloria all’illustre capitano. Quanto alla leggenda ''invitus invitos'', essa è evidentemente un’allusione al saccheggio di Maestricht, che Alessandro non potè impedire.
L’esecuzione della prima medaglia non può essere anteriore all’anno 1585, perchè il Farnese vi è rappresentato col Toson d’oro al collo, distinzione che egli ottenne solo in quell’anno, dopo la presa d’Anversa. La seconda invece è posteriore al 18 settembre 1586, data della morte d’Ottavio Farnese, avendovi Alessandro il titolo di duca di Parma. Il signor Pinchart giustamente osserva che non si può spiegare perchè l’artista abbia preso per soggetto la presa di Maestricht che fu uno dei primi fatti d’arme con cui il principe iniziò la sua carriera militare nei Paesi Bassi, piuttosto che l’assedio o la resa d’Anversa, la quale aveva procurato tanta gloria all’illustre capitano. Quanto alla leggenda ''invitus invitos'', essa è evidentemente un’allusione al saccheggio di Maestricht, che Alessandro non potè impedire.


In un altro suo lavoro <ref>Pinchart. ''Histoire de la gravure des médailles en Belgique, depuis le XV siècle jusqu’en 1794'', pag. 30 e seg.</ref> il sig. Pinchart attribuisce {{SAL|387|3|Carlomorino}}
In un altro suo lavoro <ref>Pinchart. ''Histoire de la gravure des médailles en Belgique, depuis le XV siècle jusqu’en 1794'', pag. 30 e seg.</ref> il sig. Pinchart attribuisce