Pagina:Le confessioni di un ottuagenario II.djvu/294: differenze tra le versioni
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Un quarto d’ora dopo io avea già consegnato la bestia alla cuoca che ne cavasse la maggior quantità possibile di brodo, intorbidandogli il sapore gattesco con sedani e cipolline, quando mi capitò dinanzi Alessandro tutto sconvolto ed arruffato, che pareva Oreste perseguitato dalle furie, e rappresentato dal Salvini. Appena entrato in camera si buttò sopra una poltrona strepitando e bofonchiando, che piuttosto che dar la caccia a un altro gatto sarebbe uscito dai castelli per conquistare un bue contro i Tedeschi, i Russi e quanti altri ne volessero venire. Io aveva più voglia di ridere che di piangere; ma mi trattenni per non fargli dispiacere. |
Un quarto d’ora dopo io avea già consegnato la bestia alla cuoca che ne cavasse la maggior quantità possibile di brodo, intorbidandogli il sapore gattesco con sedani e cipolline, quando mi capitò dinanzi Alessandro tutto sconvolto ed arruffato, che pareva Oreste perseguitato dalle furie, e rappresentato dal Salvini. Appena entrato in camera si buttò sopra una poltrona strepitando e bofonchiando, che piuttosto che dar la caccia a un altro gatto sarebbe uscito dai castelli per conquistare un bue contro i Tedeschi, i Russi e quanti altri ne volessero venire. Io aveva più voglia di ridere che di piangere; ma mi trattenni per non fargli dispiacere. |
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— Senti cosa mi capita! — diss’egli dopo aver buttato via il cappello dispettosamente. — Io avea pensato di mandar la portinaja fuori di casa, e la cameriera in cerca della portinaja; sicchè in quel frattempo la padrona saliva |
— Senti cosa mi capita! — diss’egli dopo aver buttato via il cappello dispettosamente. — Io avea pensato di mandar la portinaja fuori di casa, e la cameriera in cerca della portinaja; sicchè in quel frattempo la padrona saliva |