Pagina:Aristofane - Commedie, Venezia 1545.djvu/413: differenze tra le versioni

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;Ser.: Dirò io il parer mio sopra questi putti, e huominuzzi, e huomini, et sopra à quelli che s’essaltano d’essere da piu di costoro. il mio patrone ha una frenesia nuova, non come voi, ma à un’altro modo nuovo. guardando ne’l cielo di giorno così sbadachiando riprende Giove, e dice. Giove che pensitu di far? metti giu la scova, non scovar la Grecia, lascia, lascia stare. Tacete che mi par di udirlo.
;Ser.: Dirò io il parer mio sopra questi putti, e huominuzzi, e huomini, et sopra à quelli che s’essaltano d’essere da piu di costoro. il mio patrone ha una frenesia nuova, non come voi, ma à un’altro modo nuovo. guardando ne’l cielo di giorno così sbadachiando riprende Giove, e dice. Giove che pensitu di far? metti giu la scova, non scovar la Grecia, lascia, lascia stare. Tacete che mi par di udirlo.
;Tri.: che vuoi tu far ò Giove a’l popol nostro? non saperai che guastarai la cità?
;Tri.: che vuoi tu far ò Giove a’l popol nostro? non saperai che guastarai la cità?
;Ser.: Ecco il male ch’io diceva. udite un’essempio di matezza, come un luttatore che dice quando gli{{SAL|3|3|Aleph0}}
;Ser.: Ecco il male ch’io diceva. udite un’essempio di matezza, come un luttatore che dice quando gli