Pagina:Satire (Persio).djvu/112: differenze tra le versioni

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Dopo tutto (giacchè è pur tempo di terminare), che verremo noi a concludere? Qual terremo più in pregio de’ tre Satirici? Noi amiamo, noi stimiamo noi stessi ne’ libri che più ci contentano, e riveliamo senza badarvi i segreti del nostro cuore. Un letterario giudizio, ove soprattutto intervenga la parte morale, non è dunque assai volte, che una gratuita imprudente manifestazione di ciò che coviamo dentro di noi. Tuttavolta affinchè niuno m’incolpi d’aver voluto elevare o deprimere con passione, ove dal fin qui detto non apparisse chiaro abbastanza il mio pensamento, finirò d’aprirlo senza pretensione e timore.
Dopo tutto (giacchè è pur tempo di terminare), che verremo noi a concludere? Qual terremo più in pregio de’ tre Satirici? Noi amiamo, noi stimiamo noi stessi ne’ libri che più ci contentano, e riveliamo senza badarvi i segreti del nostro cuore. Un letterario giudizio, ove soprattutto intervenga la parte morale, non è dunque assai volte, che una gratuita imprudente manifestazione di ciò che coviamo dentro di noi. Tuttavolta affinchè niuno m’incolpi d’aver voluto elevare o deprimere con passione, ove dal fin qui detto non apparisse chiaro abbastanza il mio pensamento, finirò d’aprirlo senza pretensione e timore.


L’Einsio incantato d’Orazio nulla vede in Giovenale ed in ''Persio'' che meriti l’onore del paragone. Il Casaubono aggiudica a Persio la palma su gli altri due. Salta in mezzo il Rigalzio con lo ''Scaligero'', e dichiarano in principe de’ Satirici Giovenale. Un gran volgo di altri eruditi in qualità d’interpreti e traduttori si gettano chi di qua chi di là, anteponendo sempre l’autore che più fatica lor costa. Se le cure che ho perdute su Persio dovessero far norma del mio giudizio, ognun vede a chi s’andrebbe il mio voto. Ma in opere di soggetto morale due doveri io distinguo nello scrittore; l’istruzione e il diletto, i bisogni del cuore e quei dello spirito. Se contemplo questi tre ingegni puramente come satirici, la lite di primazia può agitarsi tra Giovenale ed Orazio. Il mio Persio è troppo modesto per non entrare di competenza: ma ricordiamci ch’egli scriveva colla prima lanugine sulla barba, e i suoi rivali colla canizie. Se muovesi disputa dell’artificio poetico e dello stile, sarebbe delirio il contendere con Orazio. Ma lo stile di Persio derivato perennemente{{SAL|112|4|Gimilzor}}
L’Einsio incantato d’Orazio nulla vede in Giovenale ed in ''Persio'' che meriti l’onore del paragone. Il Casaubono aggiudica a Persio la palma su gli altri due. Salta in mezzo il Rigalzio con lo ''Scaligero'', e dichiarano in principe de’ Satirici Giovenale. Un gran volgo di altri eruditi in qualità d’interpreti e traduttori si gettano chi di qua chi di là, anteponendo sempre l’autore che più fatica lor costa. Se le cure che ho perdute su Persio dovessero far norma del mio giudizio, ognun vede a chi s’andrebbe il mio voto. Ma in opere di soggetto morale due doveri io distinguo nello scrittore; l’istruzione e il diletto, i bisogni del cuore e quei dello spirito. Se contemplo questi tre ingegni puramente come satirici, la lite di primazia può agitarsi tra Giovenale ed Orazio. Il mio Persio è troppo modesto per non entrare di competenza: ma ricordiamci ch’egli scriveva colla prima lanugine sulla barba, e i suoi rivali colla canizie. Se muovesi disputa dell’artificio poetico e dello stile, sarebbe delirio il contendere con Orazio. Ma lo stile di Persio derivato perennemente