Pagina:Zibaldone di pensieri I.djvu/379: differenze tra le versioni

CandalBot (discussione | contributi)
m Bot: template SAL
Alebot (discussione | contributi)
m Removing/replacing Template:SAL
Corpo della pagina (da includere):Corpo della pagina (da includere):
Riga 1: Riga 1:
<section begin=1 /><!--{{ZbPagina|261}}-->massimamente moderne, come in quelle di {{AutoreCitato|George Gordon Byron|lord Byron}}, che nelle meridionali, le quali conservano una certa luce negli argomenti piú bui, dolorosi e disperanti; e la lettura del {{AutoreCitato|Francesco Petrarca|Petrarca}}, per esempio, de’ ''{{TestoCitato|Trionfi}}'' e della conferenza di Achille e di Priamo, dirò ancora di Werther, produce questo effetto molto piú che il ''{{TestoCitato|Il giaurro|Giaurro}}'', o ''{{TestoCitato|Il corsaro|il Corsaro}}'' ec., non ostante che trattino e dimostrino la stessa infelicità degli uomini e vanità delle cose (4 ottobre 1820). Io so che, letto Werther, mi sono trovato caldissimo nella mia disperazione; letto {{AutoreCitato|George Gordon Byron|Lord Byron}}, freddissimo e senza entusiasmo nessuno; molto meno consolazione.{{SAL|379|4|Gimilzor}}<section end=1 /><section begin=2 />{{ZbPagina|262}} E certo Lord Byron non mi rese niente piú sensibile alla mia disperazione: piuttosto mi avrebbe fatto piú insensibile e marmoreo.
<section begin=1 /><!--{{ZbPagina|261}}-->massimamente moderne, come in quelle di {{AutoreCitato|George Gordon Byron|lord Byron}}, che nelle meridionali, le quali conservano una certa luce negli argomenti piú bui, dolorosi e disperanti; e la lettura del {{AutoreCitato|Francesco Petrarca|Petrarca}}, per esempio, de’ ''{{TestoCitato|Trionfi}}'' e della conferenza di Achille e di Priamo, dirò ancora di Werther, produce questo effetto molto piú che il ''{{TestoCitato|Il giaurro|Giaurro}}'', o ''{{TestoCitato|Il corsaro|il Corsaro}}'' ec., non ostante che trattino e dimostrino la stessa infelicità degli uomini e vanità delle cose (4 ottobre 1820). Io so che, letto Werther, mi sono trovato caldissimo nella mia disperazione; letto {{AutoreCitato|George Gordon Byron|Lord Byron}}, freddissimo e senza entusiasmo nessuno; molto meno consolazione.<section end=1 /><section begin=2 />{{ZbPagina|262}} E certo Lord Byron non mi rese niente piú sensibile alla mia disperazione: piuttosto mi avrebbe fatto piú insensibile e marmoreo.




Riga 8: Riga 8:




{{ZbPensiero|262/3}}Lo spavento e il terrore, sebbene di un grado maggior del timore, contuttociò bene spesso sono molto meno vili, anzi talvolta non contengono nessuna viltà: e possono cadere anche negli uomini perfettamente coraggiosi, al contrario del timore. Per esempio, lo spavento che cagiona l’aspetto di una vita infelicissima o {{pt|noio-|noiosissima }}{{SAL|379|4|Gimilzor}}<section end=2 />
{{ZbPensiero|262/3}}Lo spavento e il terrore, sebbene di un grado maggior del timore, contuttociò bene spesso sono molto meno vili, anzi talvolta non contengono nessuna viltà: e possono cadere anche negli uomini perfettamente coraggiosi, al contrario del timore. Per esempio, lo spavento che cagiona l’aspetto di una vita infelicissima o {{pt|noio-|noiosissima }}<section end=2 />