Pagina:Zibaldone di pensieri I.djvu/376: differenze tra le versioni

CandalBot (discussione | contributi)
m Bot: template SAL
Alebot (discussione | contributi)
m Removing/replacing Template:SAL
Corpo della pagina (da includere):Corpo della pagina (da includere):
Riga 1: Riga 1:
<section begin=1 /><!--{{ZbPagina|257}}-->spetta all’esecuzione, ma difficilmente o non mai giova all’invenzione del soggetto. Perché l’entusiasmo giovi a questo, bisogna che si aggiri appunto e sia cagionato dallo stesso soggetto, come l’entusiasmo di una passione. Ma l’entusiasmo astratto, vago, indefinito, che provano spesse volte gli uomini di genio all’udire una musica, allo spettacolo della natura ec., non è favorevole in nessun modo all’invenzione del soggetto, anzi appena delle parti; perché in quei momenti l’uomo è quasi fuor di se, si abbandona come ad una forza estranea che lo trasporta, non è capace di raccogliere né di fissare le sue idee, tutto quello che vede è infinito, indeterminato, sfuggevole, e cosí vario e copioso, che non ammette né ordine né regola né{{SAL|376|4|Gimilzor}}<section end=1 /><section begin=2 />{{ZbPagina|258}} facoltà di annoverare o disporre o scegliere, o solamente di concepire in modo chiaro e completo, e molto meno di ''saisir'' un punto (vale a dire un soggetto) intorno al quale possa ridurre tutte le sensazioni e immaginazioni che prova, le quali non hanno nessun centro. Anzi, provando pure, come ho detto, l’entusiasmo di una passione e volendo scegliere per soggetto la stessa passione, se l’entusiasmo è veramente vivo e vero, non saprete determinarvi a veruna forma trattabile di questo soggetto. In sostanza, per l’invenzione dei soggetti formali e circoscritti ed anche primitivi (voglio dire per la prima loro concezione) ed originali, non ci vuole, anzi nuoce, il tempo dell’entusiasmo, del calore e dell’immaginazione agitata. Ci vuole un tempo di forza, ma tranquilla; un tempo di genio attuale piuttosto che di entusiasmo attuale (o sia, piuttosto un atto di genio che di entusiasmo); un influsso dell’entusiasmo passato o futuro o abituale, piuttosto che la sua presenza, e possiamo dire il suo crepuscolo piuttosto che il mezzogiorno. Spesso è adattatissimo un momento in cui dopo un entusiasmo o un sentimento provato l’anima, sebbene in calma, pure ritorna come a mareggiare dopo la tempesta, e richiama con piacere la {{SAL|376|4|Gimilzor}}<section end=2 />
<section begin=1 /><!--{{ZbPagina|257}}-->spetta all’esecuzione, ma difficilmente o non mai giova all’invenzione del soggetto. Perché l’entusiasmo giovi a questo, bisogna che si aggiri appunto e sia cagionato dallo stesso soggetto, come l’entusiasmo di una passione. Ma l’entusiasmo astratto, vago, indefinito, che provano spesse volte gli uomini di genio all’udire una musica, allo spettacolo della natura ec., non è favorevole in nessun modo all’invenzione del soggetto, anzi appena delle parti; perché in quei momenti l’uomo è quasi fuor di se, si abbandona come ad una forza estranea che lo trasporta, non è capace di raccogliere né di fissare le sue idee, tutto quello che vede è infinito, indeterminato, sfuggevole, e cosí vario e copioso, che non ammette né ordine né regola né<section end=1 /><section begin=2 />{{ZbPagina|258}} facoltà di annoverare o disporre o scegliere, o solamente di concepire in modo chiaro e completo, e molto meno di ''saisir'' un punto (vale a dire un soggetto) intorno al quale possa ridurre tutte le sensazioni e immaginazioni che prova, le quali non hanno nessun centro. Anzi, provando pure, come ho detto, l’entusiasmo di una passione e volendo scegliere per soggetto la stessa passione, se l’entusiasmo è veramente vivo e vero, non saprete determinarvi a veruna forma trattabile di questo soggetto. In sostanza, per l’invenzione dei soggetti formali e circoscritti ed anche primitivi (voglio dire per la prima loro concezione) ed originali, non ci vuole, anzi nuoce, il tempo dell’entusiasmo, del calore e dell’immaginazione agitata. Ci vuole un tempo di forza, ma tranquilla; un tempo di genio attuale piuttosto che di entusiasmo attuale (o sia, piuttosto un atto di genio che di entusiasmo); un influsso dell’entusiasmo passato o futuro o abituale, piuttosto che la sua presenza, e possiamo dire il suo crepuscolo piuttosto che il mezzogiorno. Spesso è adattatissimo un momento in cui dopo un entusiasmo o un sentimento provato l’anima, sebbene in calma, pure ritorna come a mareggiare dopo la tempesta, e richiama con piacere la <section end=2 />