Pagina:Memorie dei Conti di Thunn 1839.djvu/47: differenze tra le versioni

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''Guarimberto'' di Tono era nel 1376 Vicario generale in ''temporalibus'' per il suddetto vescovo Alberto nelle valli di Non e Sole; dignità, se io non erro, simile a quella che dopo ebbero fino ai nostri tempi Nobiluomini nauni col titolo di Capitani delle Valli. Pare però che i Vicarj avessero, da parte del Principe, autorità più ampia, laddove i Capitani erano piuttosto capi del Magistrato delle Valli, che dovevano operare a norma della Carta de’ privilegi alle Valli accordati.
''Guarimberto'' di Tono era nel 1376 Vicario generale in ''temporalibus'' per il suddetto vescovo Alberto nelle valli di Non e Sole; dignità, se io non erro, simile a quella che dopo ebbero fino ai nostri tempi Nobiluomini nauni col titolo di Capitani delle Valli. Pare però che i Vicarj avessero, da parte del Principe, autorità più ampia, laddove i Capitani erano piuttosto capi del Magistrato delle Valli, che dovevano operare a norma della Carta de’ privilegi alle Valli accordati.


Non molto dopo avvenne che i Nauni sollevaronsi contro i ministri del vescovo principe Giorgio di Liechtenstein, che sopra dicemmo avere, disgustati i cittadini di Trento. Aveva egli data, nel 1401, investitura ai di Tono del castello Santippolito presso Mechel, il quale era prima, con i feudi ad esso spettanti, posseduto dal sopra citato Antonio Poltuero, come rilevasi dalla rinnovazione d’investitura fatta ai Tono dal vescovo principe Alberti. I Nauni distrussero, nel 1407, il detto castello ed altri ancora, ed atterrarono e spogliarono le case vescovili, e malmenarono quelli che vi abitavano ministri malvagi, com’è provato dalla Carta di privilegi dal medesimo Giorgio accordati ai {{nop}}
Non molto dopo avvenne che i Nauni sollevaronsi contro i ministri del vescovo principe Giorgio di Liechtenstein, che sopra dicemmo avere disgustati i cittadini di Trento. Aveva egli data, nel 1401, investitura ai di Tono del castello Santippolito presso Mechel, il quale era prima, con i feudi ad esso spettanti, posseduto dal sopra citato Antonio Poltuero, come rilevasi dalla rinnovazione d’investitura fatta ai Tono dal vescovo principe Alberti. I Nauni distrussero, nel 1407, il detto castello ed altri ancora, ed atterrarono e spogliarono le case vescovili, e malmenarono quelli che vi abitavano ministri malvagi, com’è provato dalla Carta di privilegi dal medesimo Giorgio accordati ai {{nop}}