Pagina:Le confessioni di un ottuagenario I.djvu/162: differenze tra le versioni
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— Voglio farti lume io! |
— Voglio farti lume io! |
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— No, no |
— No, no, — aggiunse ella saltando giù dal letto, e impedendomi di far lo stesso con una delle sue mani; son venuta allo scuro, e tornerò giù come sono venuta. |
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— Ed io ripeto che non voglio che ti faccia male, e che ti farò lume fin sulla scala. |
— Ed io ripeto che non voglio che ti faccia male, e che ti farò lume fin sulla scala. |
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— Guai a te se ti |
— Guai a te se ti muovi! — la mi disse allora cambiando tono di voce, e lasciandomi libero di muovermi, come sicura che il suo cenno avrebbe bastato a farmi star quatto. |
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— Mi fai andare in collera; ti dico che voglio scendere senza lume! io son coraggiosa, io non ho paura di nulla! io voglio andare come voglio io! |
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— E se poi ti succede di inciampare, o di perderti pei corritoi |
— E se poi ti succede di inciampare, o di perderti pei corritoi? |
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— Io inciampare o perdermi?... Sei matto?... Non son mica nata ieri!... Addio, addio Carlino. Ringraziami |
— Io inciampare o perdermi?.... Sei matto?.... Non son mica nata ieri!.... Addio, addio, Carlino. Ringraziami, poichè sono stata buona di venirti a trovare. |
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— Oh |
— Oh sì, ti ringrazio, ti ringrazio! le dissi io, col cuore slargato dalla consolazione. |
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— E lascia che io ringrazi te; |
— E lascia che io ringrazi te; la soggiunse, inginocchiandomisi vicino e baciucchiandomi la mano — perchè seguiti a volermi bene anche quando sono cattiva. Ah sì! tu sei proprio il fanciullo più buono e più bello di quanti me ne vengono dintorno, e non capisco come non mi castighi mai di quelle malegrazie che ti faccio qualche volta. |
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— Castigarti? |
— Castigarti? perchè mai, Pisana? — io le andava di- |