Pagina:Commedia - Purgatorio (Buti).djvu/220: differenze tra le versioni

Utoutouto (discussione | contributi)
Nessun oggetto della modifica
Utoutouto (discussione | contributi)
Nessun oggetto della modifica
Corpo della pagina (da includere):Corpo della pagina (da includere):
Riga 1: Riga 1:
lo peccatore dè montare al sacramento de la penitenzia; lo primo è
ix. [u. 94-105]
la confessione de la bocca lo quale è di marmo: imperò che la confessione dè essere intera e soda come ’l marmo; intera, cioè che dica
lo peccatore dè montare al sacramento de la penitenzia ; lo primo è
la confessione de la bocca lo quale è di marmo: imperQ che la con¬
fessione dè essere intera e soda come ’l marmo; intera, cioè che dica
tutti i suoi peccati. e ciascuno interamente et ad uno sacerdote e
tutti i suoi peccati. e ciascuno interamente et ad uno sacerdote e
non dè esser divisa che parte si dica del peccato e parte no,
non dè esser divisa che parte si dica del peccato e parte no,
alcuno peccato dire et alcuno tacerne, dire uno peccato ad uno
alcuno peccato dire et alcuno tacerne, dire uno peccato ad uno
sacerdote, et un altro riservare e dirlo ad un altro. Dè esser an¬
sacerdote, et un altro riservare e dirlo ad un altro. Dè esser ancora soda, sicché confessi non solamente lo peccato fatto; ma anco
la virtù lassata: imperò che dire solamente lo peccato è mollessa; accusarsi de la virtù lassata è solidità. Dè esser ancora bianca; cioè manifesta e non velata, dicendo le suoe circustanzie; cioè lo
cora soda, sicché confessi non solamente lo peccato fatto; ma anco
modo, lo tempo, lo luogo, lo numero, la condizione de la persona <ref>1</ref>, l’età e l’altre cose che aggravano lo peccato. Dè esser ancora
la virtù lassata: imperò che dire solamente lo peccato è moliessa-
polita, biasimando et accusando la sua colpa, e maledicendo lo peccato. Dè esser forbita, manifestando la volontà d’entro dell’animo
accusarsi de la virtù lassata è solidità. Dè esser ancora bianca-
sicché <ref>2</ref> la lingua si vegga quale sia l’animo d’entro; e così appare
cioè manifesta e non velata, dicendo le suoe circustanzie; cioè lo
che la confessione de la bocca dè avere integrità, solidità, ehiaressa, politessa e lucidità. Lo secondo grado de la penitenzia è la
modo, lo tempo, lo luogo, lo numero, la condizione de la perso¬
na (*), l’età e l’altre cose che aggravano lo peccato. Dè esser ancora
polita, biasimando et accusando la sua colpa , e maledicendo lo pec¬
cato. Dè esser forbita, manifestando la volontà d’entro dell’animo
sicché (2) la lingua si vegga quale sia l’animo d’entro; e così appare
che la confessione de la bocca dè avere integrità, solidità, ehia-
ressa, politessa e lucidità. Lo secondo grado de la penitenzia è la
contrizione del cuore; et è contrizione ricognoscimento del peccato
contrizione del cuore; et è contrizione ricognoscimento del peccato
commesso con dolore d’averlo commesso, e pentimento, e proponimento di non raccadervi; la quale, secondo la finzione de l’autore, è figurata per lo secondo scalone che è di pietra aspra, arsicciata, nera e crepata per ogni modo. Queste sono cinque condizioni che dè avere la contrizione del cuore; cioè che dè esser dura
commesso con dolore d’averlo commesso, e pentimento, e propo¬
nimento di non raccadervi; la quale, secondo la finzione de l’au¬
tore, è figurata per lo secondo scalone che è di pietra aspra, ar¬
sicciata, nera e crepata per ogni modo. Queste sono cinque con¬
dizioni che dè avere la contrizione del cuore ; cioè che dè esser dura
come la pietra: però che tale ricognoscimento dè esser duro e fermo
come la pietra: però che tale ricognoscimento dè esser duro e fermo
ne la mente; e lo proponimento di non raccadere costante e fermo,
ne la mente; e lo proponimento di non raccadere costante e fermo,
sicché sempre vi sia, mentre che si vive. Dò anco esser aspra,
sicché sempre vi sia, mentre che si vive. Dò anco esser aspra,
sicché affligga continuamente la mente con dolore, e l’occhi con
sicché affligga continuamente la mente con dolore, e l’occhi con
pianto e lagrime, e l’enteriora con sospiri. Dè anco esser arsiccia¬
pianto e lagrime, e l’enteriora con sospiri. Dè anco esser arsicciata (3) de l’amore de le virtù lassate et abbandonate per sì fatto peccato; lo quale amore continuamente dè arsicciare; cioè occultamente
ardere lo cuore. Dè anco esser nera; cioè oscura per afflizione vera
ta (3) de l’amore de le virtù lassate et abbandonate per sì fatto pec¬
cato; lo quale amore continuamente dè arsicciare; cioè occultamente
ardere lo cuore. Dè anco esser nera ; cioè oscura per afflizione vera
e non simulata, e però dice che era Unto più che perso. Dè esser
e non simulata, e però dice che era Unto più che perso. Dè esser
crepata per dilungo e per traverso ; cioè aperta la mente a rice¬
crepata per dilungo e per traverso; cioè aperta la mente a ricevere dolore da la lunghessa e da l’ampiessa del peccato e de le
vere dolore da la lunghessa e da l’ampiessa del peccato e de le
suoe circustanzie. Lo terso grado de la penitenzia è la satisfazione
suoe circustanzie. Lo terso grado de la penitenzia è la satisfazione
dell’opera, la quale sta in umilità arrogandosi lo peccatore a sodis¬
dell’opera, la quale sta in umilità arrogandosi lo peccatore a sodisfare per lo peccato ad ogni umilità, operando tutti li atti virtuosi
volontieri per sodi sfacimento del peccato commesso; e questa è figurata per lo terso scalone, che finge l’autore che sia di porfido fiam(*) C. M. della persona, l’ora e l’altre cose
fare per lo peccato ad ogni umilità, operando tutti li atti virtuosi
volontieri per sodi sfacimento del peccato commesso; e questa è figu¬
rata per lo terso scalone, che finge l’autore che sia di porfido fiam-
(*) C. M. della persona, l’ora e l’altre cose
(*} C. M. sicché nella lingua (8) C. M. artificiata
(*} C. M. sicché nella lingua (8) C. M. artificiata