Pagina:Zibaldone di pensieri II.djvu/399: differenze tra le versioni

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Quella cosa che è nel principio ha una ragione propria per esser chiamata ''prima'', e quella che gli sta dopo per esser chiamata ''seconda'', cioè posteriore; cosí che questi nomi ordinali sono relativi alle cose. Ma quella non ha ragione propria, perché l’uomo nel contare la chiami ''uno'' e quest’altra ''due''<nowiki>; e questi nomi cardinali non sono relativi alle cose reali, ma alla quantità, che è solamente idea ed è separata dalle cose, né sussiste fuori dell’intelletto. </nowiki> (22 maggio 1821). Vedi p. {{ZbLink|1101}}, fine.
Quella cosa che è nel principio ha una ragione propria per esser chiamata ''prima'', e quella che gli sta dopo per esser chiamata ''seconda'', cioè posteriore; cosí che questi nomi ordinali sono relativi alle cose. Ma quella non ha ragione propria, perché l’uomo nel contare la chiami ''uno'' e quest’altra ''due''; e questi nomi cardinali non sono relativi alle cose reali, ma alla quantità, che è solamente idea ed è separata dalle cose, né sussiste fuori dell’intelletto. (22 maggio 1821). Vedi p. {{ZbLink|1101}}, fine.




{{ZbPensiero|1075/1}}Quelli che non sogliono mai far nulla, e che per conseguenza hanno piú tempo libero e da potere impiegare, sono ordinariamente i piú difficili a trovare il tempo per una <section end=1 /><section begin=2 />{{ZbPagina|1076}} occupazione, ancorché di loro premura, a ricordarsi di una cosa che bisogni fare, di una commissione che loro sia stata data e che anche prema loro di eseguire: al contrario, quelli che hanno la giornata piena e quindi meno tempo libero e piú cose da ricordarsi. La cagione è chiara, cioè l’abito di negligenza nei primi e di diligenza nei secondi (22 maggio 1821). E lo stesso differente effetto si vede anche in una stessa persona, secondo i diversi abiti e metodi temporanei di attività e diligenza o inattività e negligenza.
{{ZbPensiero|1075/1}}Quelli che non sogliono mai far nulla, e che per conseguenza hanno piú tempo libero e da potere impiegare, sono ordinariamente i piú difficili a trovare il tempo per una <section end="1" /><section begin="2" />{{ZbPagina|1076}} occupazione, ancorché di loro premura, a ricordarsi di una cosa che bisogni fare, di una commissione che loro sia stata data e che anche prema loro di eseguire: al contrario, quelli che hanno la giornata piena e quindi meno tempo libero e piú cose da ricordarsi. La cagione è chiara, cioè l’abito di negligenza nei primi e di diligenza nei secondi (22 maggio 1821). E lo stesso differente effetto si vede anche in una stessa persona, secondo i diversi abiti e metodi temporanei di attività e diligenza o inattività e negligenza.




{{ZbPensiero|1076/1}} Alla p. {{ZbLink|761}}. Anzi questa facoltà de’ composti di due o piú voci è proprissima anche oggidí del linguaggio italiano familiare (e credo anzi del linguaggio familiare di tutte le nazioni, massime popolare), e specialmente del toscano lo è stato sempre e lo è. Il qual dialetto vi ha molta e facilità e grazia; e il discorso ne riceve una elegante e pura novità ed una singolare efficacia; come ''tagliacantoni, ammazzasette, pascibietola'' (del {{AutoreCitato|Jacopo Passavanti|Passavanti}}), ''frustamattoni, perdigiorno, pappalardo'' e simili voci burlesche o familiari, antiche e moderne. Sicché non si può dire che<section end=2 />
{{ZbPensiero|1076/1}} Alla p. {{ZbLink|761}}. Anzi questa facoltà de’ composti di due o piú voci è proprissima anche oggidí del linguaggio italiano familiare (e credo anzi del linguaggio familiare di tutte le nazioni, massime popolare), e specialmente del toscano lo è stato sempre e lo è. Il qual dialetto vi ha molta e facilità e grazia; e il discorso ne riceve una elegante e pura novità ed una singolare efficacia; come ''tagliacantoni, ammazzasette, pascibietola'' (del {{AutoreCitato|Iacopo Passavanti|Passavanti}}), ''frustamattoni, perdigiorno, pappalardo'' e simili voci burlesche o familiari, antiche e moderne. Sicché non si può dire che<section end="2" />