Pagina:Sotto il velame.djvu/51: differenze tra le versioni
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di {{AutoreCitato|Dante Alighieri|Dante}}, quale è a lui rimproverato da Beatrice, l’altra definizione di {{AutoreCitato|Agostino d'Ippona|S. Agostino}}, il quale chiama la prudenza “un amore che per un certo suo fiuto |
di {{AutoreCitato|Dante Alighieri|Dante}}, quale è a lui rimproverato da Beatrice, l’altra definizione di {{AutoreCitato|Agostino d'Ippona|S. Agostino}}, il quale chiama la prudenza “un amore che per un certo suo fiuto ''(sagaciter)'' sceglie ciò che aiuta da ciò che impedisce„.<ref>''Summa'' l. c.</ref> |
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Chè la gentilissima dice:<ref>{{TestoCitato|Divina Commedia/Purgatorio/Canto XXXI#21|Purg. XXXI 22 segg.}}</ref> |
Chè la gentilissima dice:<ref>{{TestoCitato|Divina Commedia/Purgatorio/Canto XXXI#21|Purg. XXXI 22 segg.}}</ref> |
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{{ms|font=0.7pc}}<poem>Per entro i miei disiri |
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Per entro i miei disiri |
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quai fossi attraversati, o quai catene |
quai fossi attraversati, o quai catene |
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trovasti...?</poem></div> |
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