Pagina:Questioni Pompeiane.djvu/76: differenze tra le versioni

Wherwolf (discussione | contributi)
Wherwolf (discussione | contributi)
Nessun oggetto della modifica
Corpo della pagina (da includere):Corpo della pagina (da includere):
Riga 5: Riga 5:




Non può esser dubbio, che C. Quinzio e M. Porcio siano i primi autori dell’Anfiteatro pompeiano, avvisando la iscrizione, che i posti da sedere in generale essi gli hanno fatti costruire: ''Spectacula faciunda coeraverunt''<ref>È uno sbaglio del {{AutoreCitato|August Wilhelm Zumpt|Zumpt}}, che la voce ''spectacula'' prende qui per ''rappresentanza'', quasi avesse trovato ''spectaculum dare'', ovvero ''edere'', e, non ''spectacula faciunda curare'' (v. ''Com. Epigr.'' p. 107, 143I.</ref>. È poi ben naturale, che qui la voce SPECTACVLA si abbia da intendere per l’intero edifizio, il quale consiste appunto di posti da vedere. Nè presso i Greci Θέατρον, od Ἀμφιθέατρον valse altra cosa che luogo da guardare; onde S. Isidoro ''visorium'' grammaticalmente lo interpretò. Questi luoghi, o posti da guardare, son divisi da maggiori e minori intramezzi di gradini, i maggiori seguendo la forma ellittica dell’edifizio non vanno in linee parallele, ma convergono dall’alto al basso; e però i partimenti dei posti fra le due linee presero dalla material figura nome di ''cunei''. Qui M. Porcio e C. Quinzio non ci dicono già come gli altri duumviri, o come i Maestri del Pago Augusto di aver fabbricato uno, o più ''cunei'', ma gli ''spettacoli''. Dal qual paragone risulta parmi anche più evidente il significato che si deve attribuire alla voce SPECTACVLA. Lo che {{Pt
Non può esser dubbio, che C. Quinzio e M. Porcio siano i primi autori dell’Anfiteatro pompeiano, avvisando la iscrizione, che i posti da sedere in generale essi gli hanno fatti costruire: ''Spectacula faciunda coeraverunt''<ref>È uno sbaglio del {{AutoreCitato|August Wilhelm Zumpt|Zumpt}}, che la voce ''spectacula'' prende qui per ''rappresentanza'', quasi avesse trovato ''spectaculum dare'', ovvero ''edere'', e, non ''spectacula faciunda curare'' (v. ''Com. Epigr.'' p. 107, 143).</ref>. È poi ben naturale, che qui la voce SPECTACVLA si abbia da intendere per l’intero edifizio, il quale consiste appunto di posti da vedere. Nè presso i Greci Θέατρον, od Ἀμφιθέατρον valse altra cosa che luogo da guardare; onde S. Isidoro ''visorium'' grammaticalmente lo interpretò. Questi luoghi, o posti da guardare, son divisi da maggiori e minori intramezzi di gradini, i maggiori seguendo la forma ellittica dell’edifizio non vanno in linee parallele, ma convergono dall’alto al basso; e però i partimenti dei posti fra le due linee presero dalla material figura nome di ''cunei''. Qui M. Porcio e C. Quinzio non ci dicono già come gli altri duumviri, o come i Maestri del Pago Augusto di aver fabbricato uno, o più ''cunei'', ma gli ''spettacoli''. Dal qual paragone risulta parmi anche più evidente il significato che si deve attribuire alla voce SPECTACVLA. Lo che {{Pt
|po-
|po-
|posto, }}
|posto, }}