Pagina:Chi l'ha detto.djvu/78: differenze tra le versioni

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46 Chi l’ha detto: 1 [172-176]
{{RigaIntestazione|46|''Chi l’ha detto?''|[172-176]|riga=si}}
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<section begin="1" />a costoro non meno che agli inetti che guastano le faccende nelle quali mettono mano, si applicano le parole virgiliane


{{Cld|172|Non tali auxilio, nec defensoribus istis<br />Tempus eget.|{{AutoreCitato|Publio Virgilio Marone|{{Sc|Virgilio}}}}, ''{{TestoCitato|Eneide}}'', lib. II, v. 521-522|traduzione = Non di tale aiuto di questi difensori vi è oggi bisogno.}}<section end="1" />
a costoro non meno che agli inetti che guastano le faccende nelle
quali mettono mano, si applicano le parole virgiliane


<section begin="2" />{{Cld/Cap|10|Benignità, perdono}}
{{Cld|n=172|testo=Non tali auxilio, nec defensoribus istis
Tempus eget.|fonte=Virgilio, Eneide, lib. II, v. 521-522|trad=Non di tale aiuto di questi difensori vi è oggi bisogno.}}


Anche in questo paragrafo non sono molte le frasi che mi occorrerà citare. Ricordo il bel verso
{{Cld/Cap|n=10|cap=Benignità, perdono|a=}}


{{Cld|173|Amico, hai vinto: io ti perdon...; perdona.|{{AutoreCitato|Torquato Tasso|{{Sc|Tasso}}}}, ''{{TestoCitato|Gerusalemme liberata}}'', c. XII, ott. 66}} che sono le parole rivolte da Clorinda trafitta mortalmente al suo feritore Tancredi, e l’oraziano
Anche in questo paragrafo non sono molte le frasi che mi occorrerà
citare. Ricordo il bel verso


{{Cld|174|Hanc veniam petimusque damusque vicissim.|{{AutoreCitato|Publio Ovidio Nasone|{{Sc|Orazio}}}}, ''{{TestoCitato|Arte poetica}}'', v. 11|traduzione = Questo perdono ci chiediamo e ci concediamo a vicenda.}} e meglio ancora il biblico:
{{Cld|n=173|testo=Amico, hai vinto: io ti perdon...; perdona.|fonte=Tasso, Gerusalemme liberata, e. XII. ott. 66|trad=}}


{{Cld|175|Qui sine peccato est vestrum, primus in illam lapidem mittat.|''{{TestoCitato|Vangelo secondo Giovanni|Evang. di S. Giovanni}}'', cap. VIII, v. 7|traduzione = Chi di voi è senza peccato, getti su di lei la prima pietra.}}
che sono le parole rivolte da Clorinda trafitta mortalmente al suo
feritore Tancredi, e 1’ oraziano


ch’è la difesa della donna adultera fatta da Cristo, il quale l’accomiata dicendo:
{{Cld|n=174|testo=Hanc veniam petimusque damusque vicissim.|fonte=Orazio, Arte poetica, v. 1 1 1.|trad=Questo perdono ci chiediamo e ci concediamo a vicenda.}}


{{Cld|176|Vade, et jam amplius noli peccare.|''Ivi'', v. 11|traduzione = Va’, e non peccare mai più.}}<section end="2" />
e meglio ancora il biblico:

{{Cld|n=175|testo=Qui sine peccato est vestrum, primus in illam
lapidem mittat.|fonte=Evang. di S. ainii, cap. III. v. 7|trad=Chi di voi è senza peccato, getti su di lei la prima pietra.}}

ch’è la difesa della donna adultera fatta da (’risto, il quale l’accomiata
dicendo:

{{Cld|n=176|testo=Vade, et jam amplius noli peccare.|fonte=ri. v. UK|trad=Va’, i’ non peccare mai più.}}