Pagina:Zibaldone di pensieri III.djvu/380: differenze tra le versioni
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<section begin="1" /><!--{{ZbPagina|1783}}-->Quelli che, come si dice, non hanno orecchio, non sono persone incapaci di distinguere l’armonico dal disarmonico ec. (questo farebbe contro voi altri), ma persone a quali l’orecchio è poco suscettibile, e quindi l’animo poco disposto ad esser mosso o affetto da’ suoni e voci del canto, siccome coloro che hanno poco odorato, poco gusto ec. Il loro giudizio non pecca sul piacevole o non piacevole di un odore o di un cibo, e quindi non è falso, ma bensí il loro organo pecca d’insuscettibilità. Questa osservazione dimostra come l’essenziale piacere della musica derivi dal suono e canto propriamente considerato e indipendente dall’armonia, la quale, mediante l’assuefazione (o, secondo voi, <section end="1" /><section begin="2" />{{ZbPagina|1784}} mediante un senso universale ed innato), tutti sono capaci presto o tardi di distinguere esattamente da quella che si considera da’ suoi compagni come disarmonia. Ed è certo che l’uomo di peggiore orecchio arriva benissimo a questo effetto mediante lo studio, e può anche divenir sommo compositore o esecutore, né perciò migliora l’orecchio suo; segno che il senso e l’effetto della musica si divide in due, l’uno derivante dall’armonia, l’altro dal puro suono. Ma perché questo è il principale, però l’uomo il piú intendente dell’armonia sí musicale che qualunque, se ha cattivo, cioè non suscettibile, orecchio, non può essere se non mediocremente dilettato dalla musica. |
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Di questi due effetti della musica, l’uno cioè quello dell’armonia è ordinario per se stesso, cioè qual è quello di tutte le altre convenienze. L’altro, cioè del suono o canto per se stesso, è straordinario, deriva da particolare e innata disposizione della macchina umana, ma non <section end=2 /><section begin=3 />{{ZbPagina|1785}} appartiene al bello. Questa stessissima distinzione si dee fare nell’effetto che produce sull’uomo la beltà umana o femminina ec. e la teoria di questa beltà può dare e ricevere vivissimo lume dalla teoria della musica. L’armonia nella musica, come la convenienza nelle forme umane, produce<section end=3 /> |
Di questi due effetti della musica, l’uno, cioè quello dell’armonia, è ordinario per se stesso, cioè qual è quello di tutte le altre ''convenienze''. L’altro, cioè del suono o canto per se stesso, è straordinario, deriva da particolare e innata disposizione della macchina umana, ma non <section end="2" /><section begin="3" />{{ZbPagina|1785}} appartiene al bello. Questa stessissima distinzione si dee fare nell’effetto che produce sull’uomo la beltà umana o femminina ec., e la teoria di questa beltà può dare e ricevere vivissimo lume dalla teoria della musica. L’armonia nella musica, come la convenienza nelle forme umane, produce<section end="3" /> |