Novella di Bonaccorso di Lapo: differenze tra le versioni

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E' non è ancora gran tempo passato, che nella nostra città di Firenze fu una buona e grande compagnia di mercatanti ricchi uomini, de' quali, come maggiore e più ricco, ne fu fatto capo uno che si chiamava Andrea di Signino Baldisserri, e in lui diceva il nome della compagnia, cioè Andrea di Signino e compagni, come che lui poco o niente v'attendesse; ma attendeva ad uccellare, a cacciare e ad altri suoi piaceri. Appresso a lui era nella detta compagnia uno che chiamato era Bonaccorso di Lapo Giovanni, uomo grande e bello di corpo, costumato e di bella apparenza e di laudabili maniere, savio e pratico, non solamente nella sua arte, ma generalmente in tutte le cose, tanto che gran parte delle questioni e terrestri e marine ed eziandio fuori di mercatanzie, o forti o ardue che si fossero, per le mani gli veniano, e molte altre che erano nelle mani d'altri. Ed essendo venuti a lui per consiglio, a tutti dava qualche forma e modo; e così molti cittadini avendo questioni a decidere, e non essendovi d'accordo, dicevano in fra loro: andiamo a Bonaccorso. E discorse tanto la boce e la fama sua, che quasi per la maggiore parte de' cittadini era chiamato Bonaccorso da' modi, e questo era giudicatore del tutto. E appresso era nella detta compagnia uno giovane pratico e da assai, che si chiamava Mari Villanucci. Costoro tenendo uno
E' non è ancora gran tempo passato, che nella nostra città di Firenze fu una buona e grande compagnia di mercatanti ricchi uomini, de' quali, come maggiore e più ricco, ne fu fatto capo uno che si chiamava Andrea di Signino Baldisserri, e in lui
diceva il nome della compagnia, cioè Andrea di Signino e compagni, come che lui poco o niente v'attendesse; ma attendeva ad uccellare, a cacciare e ad altri suoi piaceri. Appresso a lui era nella detta compagnia uno che chiamato era Bonaccorso di Lapo Giovanni, uomo grande e bello di corpo, costumato e di bella apparenza e di laudabili maniere, savio e pratico, non solamente nella sua arte, ma generalmente in tutte le cose, tanto che gran parte delle questioni e terrestri e marine ed eziandio fuori di mercatanzie, o forti o ardue che si fossero, per le mani gli veniano, e molte altre che erano nelle mani d'altri. Ed essendo venuti a lui per consiglio, a tutti dava qualche forma e modo; e così molti cittadini avendo questioni
a decidere, e non essendovi d' accordo, dicevano in fra loro: andiamo a Bonaccorso. E discorse tanto la boce e la fama sua, che quasi per la maggiore parte de' cittadini era chiamato Bonaccorso da' modi, e questo era giudicatore del tutto. E appresso era nella detta compagnia uno giovane pratico e da assai, che si chiamava Mari Villanucci. Costoro tenendo uno
 
 
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in questo modo diceva:
 
» Bonaccorso , per cbch' io ho molte
» volte udito ragionare della vostra
» buona fama e condizione , piglio
» sicurtade di darvi uno pùoco di fa-
» tica , come che in fine non sarà con
» vostro dannaggio. Eg'li è vero ehch' io
» mi partii delle parti di Vignone
» per andare al Santo Sepolcro d' oltra
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a servire costui , a' quali Bonaccorso
disse: Siate contenti di faticarvi in
servigio di costui che 1l' è persona che
'1l vale , e bene discreto a rendere me-
rito a chi gli farà servigio, e siate
certi eh' io so bene quello eh' io dico.
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Deo gratias.
 
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