Pagina:Patria Esercito Re.djvu/56: differenze tra le versioni

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“Fu fortuna d’Italia„ — conclude il Canetta — “che Carlo Alberto sia in quel giorno rimasto illeso; perocchè il suo sangue avrebbe, chi sa per quanto tempo, ritardato il riscatto d’Italia, segnando così un abisso fra i Piemontesi e i Lombardi.„
“Fu fortuna d’Italia„ — conclude il {{AutoreCitato|Carlo Canetta|Canetta}} — “che {{AutoreCitato|Carlo Alberto di Savoia|Carlo Alberto}} sia in quel giorno rimasto illeso; perocchè il suo sangue avrebbe, chi sa per quanto tempo, ritardato il riscatto d’Italia, segnando così un abisso fra i Piemontesi e i Lombardi.„




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Sulla soglia del tempio riempiono l’aria funerei nitriti.
Sulla soglia del tempio riempiono l’aria funerei nitriti.


Lascito all’aperto, il Re sale in groppa al suo bianco destriero, fido compagno delle battaglie, e si spicca al galoppo per la vallata del Po.
Uscito all’aperto, il Re sale in groppa al suo bianco destriero, fido compagno delle battaglie, e si spicca al galoppo per la vallata del Po.


Il fantastico corteo, lungo, compatto lo segue a rispettosa distanza. Scende dai colli torinesi, traversa come nembo i piani di Vercelli.... della Sesia.... fino a che arriva alla pianura di Novara, testimone un giorno della tragica lotta.
Il fantastico corteo, lungo, compatto lo segue a rispettosa distanza. Scende dai colli torinesi, traversa come nembo i piani di Vercelli.... della Sesia.... fino a che arriva alla pianura di Novara, testimone un giorno della tragica lotta.
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Il fantasma regale giunto sul luogo della battaglia, arresta il cavallo: e, come duce che, a manovra finita, attende allo sfilare del suo Esercito, anch’egli immobile, alta la testa, fisso lo sguardo, si atteggia a veder passare le schiere dei caduti eroi: le quali, intanto, si dispongono in colonna serrata al melanconico raggio delle stelle.
Il fantasma regale giunto sul luogo della battaglia, arresta il cavallo: e, come duce che, a manovra finita, attende allo sfilare del suo Esercito, anch’egli immobile, alta la testa, fisso lo sguardo, si atteggia a veder passare le schiere dei caduti eroi: le quali, intanto, si dispongono in colonna serrata al melanconico raggio delle stelle.


Qui il poeta esce colla invocazione da noi fatta precedere a queste pagine, e che lo stesso Ugo Foscolo invidierebbe:
Qui il poeta esce colla invocazione da noi fatta precedere a queste pagine, e che lo stesso {{AutoreCitato|Ugo Foscolo|Ugo Foscolo}} invidierebbe:
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<poem>:::. . . . . Anima eterna
<poem>:::. . . . . Anima eterna
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Il lauro ai forti per la patria estinti!</poem>}}
Il lauro ai forti per la patria estinti!</poem>}}


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