Pagina:Zibaldone di pensieri IV.djvu/17: differenze tra le versioni
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<section begin="1" /><!--{{ZbPagina|2006}}-->molte significazioni, cioè di cose in qualche modo somiglianti o fra cui l’uomo trovasse qualche analogia piú o meno vicina o lontana. E di metafore infatti abbonda il vocabolario ebraico e gli altri orientali, cioè quasi ciascuna parola ha una selva di significati, e sovente <section end="1" /><section begin="2" />{{ZbPagina|2007}} disparatissimi e lontanissimi, fra’ quali è ben difficile il discernere il senso proprio e primitivo della parola. Cosí portava la vivezza dell’immaginazione orientale, che ravvicinava cose lontanissime e trovava rapporti astrusissimi e vedeva somiglianze e analogie fra le cose piú disparate. Del resto senza quest’abbondanza di significazioni traslate e questo cumulo di sensi per ciascuna parola, la lingua ebraica e le sue affini non avrebbero abbastanza da esprimersi, e da fare un discorso ec. (28 ottobre 1821). |
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{{ZbPensiero|2007/1}} Alla p. {{ZbLink|1974}}. La lingua latina è fra tutte quante la meno adattabile alle cose moderne, perch’essendo di carattere antico, e ''proprissimo'', e marcatissimo, è priva di libertà, al contrario delle altre antiche, e quindi incapace d’altro che dell’antico |
{{ZbPensiero|2007/1}} Alla p. {{ZbLink|1974}}. La lingua latina è fra tutte quante la meno adattabile alle cose moderne, perch’essendo di carattere antico, e ''proprissimo'', e marcatissimo, è priva di libertà, al contrario delle altre antiche, e quindi incapace d’altro che dell’antico e inadattabile al moderno, a differenza della greca. Quindi venne e ch’ella <section end="2" /><section begin="3" />{{ZbPagina|2008}} si corrompesse prestissimo, a differenza pur della greca, e ch’ella dovesse cessare di esser lingua universale, per intendersi scambievolmente, come oggi col francese, e molto piú di servire agli usi civili e diplomatici ec. ed essere adoperata dai letterati e dai dotti in luogo delle parlate; dovesse,, dico, cessare appena i tempi presero uno spirito determinato e proprio, al quale il latino era inadattabile. Ciò forse non sarebbe accaduto alla lingua greca; e s’ella ne’ bassi tempi fosse stata universale in Europa, come lo fu la latina e com’essa l’era stata anticamente, e massime in Oriente, forse ella non avrebbe perduto ancora questa qualità, e noi ci serviremmo ancora tra nazione e nazione di una lingua antica, e in questa scriveremmo ec. Nel che saremmo in verità {{pt|fe-|felicissimi }}<section end="3" /> |