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Nello scorcio dell’anno passato sono apparsi due libri oltremodo interessanti in cui due fra i più illustri rappresentanti della chimica-fisica moderna riassumono e discutono, ciascuno dal canto proprio da un punto di vista storico-critico, le teorie fondamentali della chimica. Entrambe queste pubblicazioni ({{AutoreCitato|Wilhelm Ostwald|{{Sc|W. Ostwald}}}} - ''Leitlinien der Chemie;'' {{AutoreCitato|Svante Arrhenius|{{Sc|S. Arrhenius}}}} - ''Theorien der Chemie;'' edit. di entrambe la akademische Verlagsgesellschaft di Lipsia) hanno una origine comune; esse sono sostanzialmente la riproduzione di due serie di lezioni o conferenze che i loro autori furono chiamati a tenere in Università americane; tale origine si rispecchia nella forma in cui entrambe le opere sono redatte. Dati i nomi degli autori, è superfluo il dire che in entrambe si trova una folla di idee nuove ed originali; il fatto stesso che due degli uomini i quali hanno più potentemente contribuito alla creazione di una nuova parte della chimica, si rivolgano per così dire indietro per esaminare dal punto di vista delle nuove teorie le basi stesse di quella scienza, deve far aspettare risultati assai importanti. Senonchè colpisce subito il fatto che i due scienziati, i quali nel campo speciale combatterono l’uno a fianco dell’altro sostenendo lo stesso indirizzo, deviino qui giungendo a punti diametralmente opposti.
Nello scorcio dell’anno passato sono apparsi due libri oltremodo interessanti in cui due fra i più illustri rappresentanti della chimica-fisica moderna riassumono e discutono, ciascuno dal canto proprio da un punto di vista storico-critico, le teorie fondamentali della chimica. Entrambe queste pubblicazioni ({{AutoreCitato|Wilhelm Ostwald|{{Sc|W. Ostwald}}}} - ''Leitlinien der Chemie;'' {{W|Svante Arrhenius|{{Sc|S. Arrhenius}}}} - ''Theorien der Chemie;'' edit. di entrambe la akademische Verlagsgesellschaft di Lipsia) hanno una origine comune; esse sono sostanzialmente la riproduzione di due serie di lezioni o conferenze che i loro autori furono chiamati a tenere in Università americane; tale origine si rispecchia nella forma in cui entrambe le opere sono redatte. Dati i nomi degli autori, è superfluo il dire che in entrambe si trova una folla di idee nuove ed originali; il fatto stesso che due degli uomini i quali hanno più potentemente contribuito alla creazione di una nuova parte della chimica, si rivolgano per così dire indietro per esaminare dal punto di vista delle nuove teorie le basi stesse di quella scienza, deve far aspettare risultati assai importanti. Senonchè colpisce subito il fatto che i due scienziati, i quali nel campo speciale combatterono l’uno a fianco dell’altro sostenendo lo stesso indirizzo, deviino qui giungendo a punti diametralmente opposti.


L’Ostwald nella progressiva evoluzione del suo pensiero, è giunto a rigettare completamente l’ipotesi atomica-molecolare non solo come rappresentazione di una realtà assoluta, ma a contestarne perfino la legittimità e la utilità come mezzo {{Pt|rappresenta-|rappresentativo;}}
L’Ostwald nella progressiva evoluzione del suo pensiero, è giunto a rigettare completamente l’ipotesi atomica-molecolare non solo come rappresentazione di una realtà assoluta, ma a contestarne perfino la legittimità e la utilità come mezzo {{Pt|rappresenta-|rappresentativo;}}