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che nei germi aventi cellule di segmentazione specificamente limitate nelle loro potenze entra in iscena ''più presto'' un processo morfogenetico che ha sempre una parte importante nella fisiologia dello sviluppo, e che, nei germi dapprincipio equipotenziali, compare solo ''più tardi''. Infatti a E. B. Wilson ed ai suoi discepoli riuscì la importante dimostrazione sperimentale che ogni uovo del «tipo a mosaico» possiede tuttavia un certo stadio anteriore in cui il suo protoplasma è equipotenziale e non presenta ancora struttura materiale specifica: è nel processo di «''maturazione dell’uovo''» che in questi casi si realizza la struttura materiale. Lo sviluppo incomincia in tali casi prima ancora della fecondazione. Così l’apparente differenza di grado nella specificazione della struttura dell’uovo e quindi della distribuzione delle potenze, si riduce ad una pura differenza di tempo, rispetto al vero principio dello sviluppo della forma. Sembra del resto che il momento della maturazione (o della fecondazione) coincida anche spesso col momento in cui lo stato fisico del protoplasma, così importante per la struttura polare dell’uovo, prima facilmente labile diventa rigido.
che nei germi aventi cellule di segmentazione specificamente limitate nelle loro potenze entra in iscena ''più presto'' un processo morfogenetico che ha sempre una parte importante nella fisiologia dello sviluppo, e che, nei germi dapprincipio equipotenziali, compare solo ''più tardi''. Infatti a {{AutoreCitato|Edmund Beecher Wilson|E. B. Wilson}} ed ai suoi discepoli riuscì la importante dimostrazione sperimentale che ogni uovo del «tipo a mosaico» possiede tuttavia un certo stadio anteriore in cui il suo protoplasma è equipotenziale e non presenta ancora struttura materiale specifica: è nel processo di «''maturazione dell’uovo''» che in questi casi si realizza la struttura materiale. Lo sviluppo incomincia in tali casi prima ancora della fecondazione. Così l’apparente differenza di ''grado'' nella specificazione della struttura dell’uovo e quindi della distribuzione delle potenze, si riduce ad una pura differenza di ''tempo'', rispetto al vero principio dello sviluppo della forma. Sembra del resto che il momento della maturazione (o della fecondazione) coincida anche spesso col momento in cui lo stato fisico del protoplasma, così importante per la struttura polare dell’uovo, prima facilmente labile diventa rigido.


In passato si è creduto di poter dare una grande importanza al processo della così detta divisione nucleare durante l’ontogenesi per la origine delle specificazioni delle varie parti (Weismann, Roux): che tale veduta fosse ingiustificata fu dimostrato da esperienze dirette che qui non è il caso di riferire, e lo si vedrà in seguito quando si proverà che è precisamente dal plasma ossia dal modificarsi di esso che l’ontogenesi dipende. Che occasionalmente in parti embrionali potenzialmente diverse si osservino anche delle differenze dei nuclei cellulari, non si deve negare con ciò, ma il processo della divisione nucleare per sè, non lui parte alcuna nella produzione della organizzazione.
In passato si è creduto di poter dare una grande importanza al processo della così detta divisione nucleare durante l’ontogenesi per la origine delle specificazioni delle varie parti ({{AutoreCitato|August Weismann|Weismann}}, {{AutoreCitato|Wilhelm Roux|Roux}}): che tale veduta fosse ingiustificata fu dimostrato da esperienze dirette che qui non è il caso di riferire, e lo si vedrà in seguito quando si proverà che è precisamente dal plasma ossia dal modificarsi di esso che l’ontogenesi dipende. Che occasionalmente in parti embrionali potenzialmente diverse si osservino anche delle differenze dei nuclei cellulari, non si deve negare con ciò, ma il processo della divisione nucleare per sè, non ha parte alcuna nella produzione della organizzazione.


Attende ora la sua soluzione, la terza questione che noi facevamo: come mai, in germi equipotenziali può entrare in iscena la diversità strutturale dell’organizzazione? di altre parole, da una ''potenzialità'' prospettica così ''larga'' si determina un ''valore'' prospettico ''univoco''? Da che cosa dipende, nei sistemi equipotenziali armonici, il destino reale delle singole cellule embrionali?
Attende ora la sua soluzione, la terza questione che noi facevamo: come mai, in germi equipotenziali può entrare in iscena la diversità strutturale dell’organizzazione? in altre parole, da una ''potenzialità'' prospettica così ''larga'' si determina un ''valore'' prospettico ''univoco''? Da che cosa dipende, nei sistemi equipotenziali armonici, il destino reale delle singole cellule embrionali?


''f)'' Prima di risolvere questo problema che noi chiameremo il problema delle cause o degli stimoli morfogenetici,
''f)'' Prima di risolvere questo problema che noi chiameremo il problema delle cause o degli stimoli morfogenetici,
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