Pagina:Monsignor Celestino Cavedoni.djvu/45: differenze tra le versioni

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({{Pt|[[../34#31|31]]|[[../Testo#31|31]]}}) <section begin="31" />Saggio sulla latinità biblica dell’antica Vulgata Italiana. ''Opuscoli Religiosi etc''. Tom. VII.{{SAL|45|3|Carlomorino}}<section end="31" />
({{Pt|[[../34#31|31]]|[[../Testo#31|31]]}}) <section begin="31" />Saggio sulla latinità biblica dell’antica Vulgata Italiana. ''Opuscoli Religiosi etc''. Tom. VII.<section end="31" />


({{Pt|[[../35#32|32]]|[[../Testo#32|32]]}}) <section begin="32" />Saggio di Osservazioni sopra gli studi biblici di {{AutoreCitato|Dante Alighieri|Dante Alighieri}}. ''Opuscoli Relig. etc.'' Tom. I.{{SAL|45|3|Carlomorino}}<section end="32" />
({{Pt|[[../35#32|32]]|[[../Testo#32|32]]}}) <section begin="32" />Saggio di Osservazioni sopra gli studi biblici di {{AutoreCitato|Dante Alighieri|Dante Alighieri}}. ''Opuscoli Relig. etc.'' Tom. I.<section end="32" />


({{Pt|[[../35#33|33]]|[[../Testo#33|33]]}}) <section begin="33" />L’opera è in due volumi corredati di tavole egregiamente eseguite, e s’intitola: « Description du Musée du feu le Prince Basile Kotoschoubey, d’après son catalogue manuscrit, et recherches sur l’histoire et la numismatique des colonies Grecques en Russie, ainsi que ides Royaumes du Pont et du Bosphore Cimmérien par B. de Kochne. St. Petersbourg 1857. » Il Gavedoni donò poi questo libro alla Biblioteca.{{SAL|45|3|Carlomorino}}<section end="33" />
({{Pt|[[../35#33|33]]|[[../Testo#33|33]]}}) <section begin="33" />L’opera è in due volumi corredati di tavole egregiamente eseguite, e s’intitola: « Description du Musée du feu le Prince Basile Kotschoubey, d’après son catalogue manuscrit, et recherches sur l’histoire et la numismatique des colonies Grecques en Russie, ainsi que des Royaumes du Pont et du Bosphore Cimmérien par B. de Kochne. St. Petersbourg 1857. » Il Gavedoni donò poi questo libro alla Biblioteca.<section end="33" />


({{Pt|[[../35#34|34]]|[[../Testo#34|34]]}}) <section begin="34" />Il {{AutoreCitato|Jacob Grimm|Grimm}} nel 1843 si recò a Napoli dove conobbe il dottissimo {{AutoreCitato|Carlo Troya|Carlo Troya}}, ed ebbe agio d’intrattenersi lungamente con lui. Desiderando egli di conoscere tutta la serie delle prove colle quali credeva di poter dimostrare la medesimezza del popolo Gotico coi Geti di {{AutoreCitato|Erodoto|Erodoto}}, fu soddisfatto colla maggior cortesia. Ritornato poscia in Germania fece suoi tutti i ricevuti insegnamenti e li publicò in una sua memoria intitolata ''Ueber Jornandes und die Geten'', Berlin 1846, senza punto accennare da qual fonte li avesse attinti.{{SAL|45|3|Carlomorino}}<section end="34" />
({{Pt|[[../35#34|34]]|[[../Testo#34|34]]}}) <section begin="34" />Il {{AutoreCitato|Jacob Grimm|Grimm}} nel 1843 si recò a Napoli dove conobbe il dottissimo {{AutoreCitato|Carlo Troya|Carlo Troya}}, ed ebbe agio d’intrattenersi lungamente con lui. Desiderando egli di conoscere tutta la serie delle prove colle quali credeva di poter dimostrare la medesimezza del popolo Gotico coi Geti di {{AutoreCitato|Erodoto|Erodoto}}, fu soddisfatto colla maggior cortesia. Ritornato poscia in Germania fece suoi tutti i ricevuti insegnamenti e li publicò in una sua memoria intitolata ''Ueber Jornandes und die Geten, Berlin'' 1846, senza punto accennare da qual fonte li avesse attinti.<section end="34" />


({{Pt|[[../36#35|35]]|[[../Testo#35|35]]}}) <section begin="35" />Il {{AutoreCitato|Karl Richard Lepsius|Lepsius}} che nella Primavera del 1856 si recò a Pisa a fine di perfezionarsi nello studio delle Antichità Egiziane, nell'anno appresso intitolava al Rosellini un dotto suo scritto intorno all'Alfabeto Geroglifico, nel quale, fra l’altre espressioni della più viva riconoscenza e stima, gli dice: « Le accoglienze più che amichevoli, che in allora voi mi faceste, la gioja profonda e sincera ohe voi mi esprimeste di trovare pur altri che con vivo amore per la scienza prendesse parte ai vostri studi, mi lasceranno per sempre una rimembranza dolcissima nello stesso tempo che gli ammaestramenti vostri preziosi e senza riserva del pari che ti perfetto e generoso disinteresse col quale poneste a mia disposizione non solo i ricchi portafogli da voi riportati d’Egitto, ma i vostri lavori manoscritti altresì, segnatamente i vasti e preziosi materiali da voi raccolti nel vostro Dizionario Geroglifico, m’imporranno il ben dolce dovere di rammentare ad ogni passo e ch’io faccia in questi studi, che ne vado io debitore più a voi, di quello che a me medesimo. » Cavedoni, Biografia dal Prof. {{AutoreCitato|Ippolito Rosellini|Ippolito Rosellini}}, {{SAL|45|3|Carlomorino}}<section end="35" />
({{Pt|[[../36#35|35]]|[[../Testo#35|35]]}}) <section begin="35" />Il {{AutoreCitato|Karl Richard Lepsius|Lepsius}} che nella Primavera del 1856 si recò a Pisa a fine di perfezionarsi nello studio delle Antichità Egiziane, nell'anno appresso intitolava al Rosellini un dotto suo scritto intorno all'Alfabeto Geroglifico, nel quale, fra l’altre espressioni della più viva riconoscenza e stima, gli dice: « Le accoglienze più che amichevoli, che in allora voi mi faceste, la gioja profonda e sincera ohe voi mi esprimeste di trovare pur altri che con vivo amore per la scienza prendesse parte ai vostri studi, mi lasceranno per sempre una rimembranza dolcissima nello stesso tempo che gli ammaestramenti vostri preziosi e senza riserva, del pari che il perfetto e generoso disinteresse col quale poneste a mia disposizione non solo i ricchi portafogli da voi riportati d’Egitto, ma i vostri lavori manoscritti altresì, segnatamente i vasti e preziosi materiali da voi raccolti nel vostro Dizionario Geroglifico, m’imporranno il ben dolce dovere di rammentare ad ogni passo ch’io faccia in questi studi, che ne vado io debitore più a voi, di quello che a me medesimo. » Cavedoni, Biografia dal Prof. {{AutoreCitato|Ippolito Rosellini|Ippolito Rosellini}}, <section end="35" />