Pagina:Novelle lombarde.djvu/307: differenze tra le versioni
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gancetto d’un lumuccio a mano, fioco siccome quello che si accende ai morti; e la Savina, non senza un’occhiata al suo giovinetto, con voce viva da passare il tetto, comincia a cantar allegramente ''Mamma mia, non mi sgridate'': tutte l’altre le si accordano; e lo spavento col quale la comare sperava d’aver fatto più frutto che un padre delle missioni, si dilegua in un vivace biscantare. |
gancetto d’un lumuccio a mano, fioco siccome quello che si accende ai morti; e la Savina, non senza un’occhiata al suo giovinetto, con voce viva da passare il tetto, comincia a cantar allegramente ''Mamma mia, non mi sgridate'': tutte l’altre le si accordano; e lo spavento col quale la comare sperava d’aver fatto più frutto che un padre delle missioni, si dilegua in un vivace biscantare. |
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Così la sinfonia che accompagnò al cimitero un soldato estinto, con flebile armonia da mettere l’angoscia nel cuore, non appena è gettata sul cadavere la terra, intuona una coraggiosa marciata, che dissipa la melanconica impressione, quasi sia troppo il continuare più di mezz’ora la compassione all’uomo, il cui |
Così la sinfonia che accompagnò al cimitero un soldato estinto, con flebile armonia da mettere l’angoscia nel cuore, non appena è gettata sul cadavere la terra, intuona una coraggiosa marciata, che dissipa la melanconica impressione, quasi sia troppo il continuare più di mezz’ora la compassione all’uomo, il cui mestiero è il patimento e la morte. |
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