Pagina:Cronica de matematici.djvu/96: differenze tra le versioni

CandalBot (discussione | contributi)
m Bot: sostituisco link a wikipedia con template:W
Luigi62 (discussione | contributi)
Stato della paginaStato della pagina
-
Pagine SAL 75%
+
Pagine SAL 100%
Corpo della pagina (da includere):Corpo della pagina (da includere):
Riga 1: Riga 1:
{{Annotazioni a lato||1208}}'''TEBITTE''' figliuolo di Core, e perciò detto Bencorab fù di nationie Spagnuolo, e di stirpe Giudeo. Attese alle cose dell'Astrologia, e principalmente à quella, che osserva i moti celesti. Scrisse un Trattatello intitolato dell'immaginatione della sfera. E' famoso costui per 1'inventione del moto della trepidatione. Scrisse un libro dell'immagini, nel quale insegna di far'immagini di tale, e tal virtù sotto tale, ò tale costellatione. Tebitte si connumera fra coloro, che hanno scritto la magìa naturale.
{{Annotazioni a lato||1208}}'''TEBITTE''' figliuolo di Core, e perciò detto Bencorab fù di natione Spagnuolo, e di stirpe Giudeo. Attese alle cose dell’Astrologia, e principalmente à quella, che osserva i moti celesti. Scrisse un Trattatello intitolato dell’immaginatione della sfera. È famoso costui per l’inventione del moto della trepidatione. Scrisse un libro dell’immagini, nel quale insegna di far’ immagini di tale, e tal virtù sotto tale, ò tale costellatione. Tebitte si connumera fra coloro, che hanno scritto la magìa naturale.


{{Annotazioni a lato||1217}}'''ABRAM''' Avenestra detto così per esser figlio d'Estra, per il suo sapere cognominato dalla sua Natione Ebrea il sapiente. Fù di Natione Spagnuolo, grande nelle cose di Gramatica, di Filosofia, di Teologia, come Hebreo, e delle Matematiche. Scrisse sopra tutti i ventiquatro libri del Testamento vecchio, ancorché non s'habbia alle mani, se non sopra il Pentateuco, & i Profeti. Conversò, e fù stimato assai nell'Isola di Rodi, ove morì ancora. Scrisse un libro de luminari, e de giorni Critici. Ne Commentarii suoi appare ch'egli fosse Astrologo, poiché gli sparse tutti di cose appartenenti alla detta
{{Annotazioni a lato||1217}}'''ABRAM''' Avenestra detto così per esser figlio d’Estra, per il suo sapere cognominato dalla sua Natione Ebrea il sapiente. Fù di Natione Spagnuolo, grande nelle cose di Gramatica, di Filosofia, di Teologia, come Hebreo, e delle Matematiche. Scrisse sopra tutti i ventiquatro libri del Testamento vecchio, ancorche non s’habbia alle mani, se non sopra il Pentateuco, & i Profeti. Conversò, e fù stimato assai nell’Isola di Rodi, ove morì ancora. Scrisse un libro de luminari, e de giorni Critici. Ne Commentarii suoi appare ch’egli fosse Astrologo, poiche gli sparse tutti di cose appartenenti alla detta professione.
professione.


{{Annotazioni a lato||1240}}{{W|Michele Scoto|'''MICHELE'''}} Scoto, cioè di Scotia,
{{Annotazioni a lato||1240}}{{W|Michele Scoto|'''MICHELE''' Scoto}}, cioè di Scotia,