Pagina:Rivista italiana di numismatica 1890.djvu/568: differenze tra le versioni

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A nessuno de’ Papi, che hanno retto la Chiesa nel secolo XV, furono coniate tante medaglie, quante a Paolo II. L’Armand ne annovera ben ventisette, varie di dimensioni, di leggende e di storie<ref>{{Sc|Armand}}, ''Les Médailleurs italiens des XV° et XVI° siècles''. Volume II, pag. 31 e seg. e pag. 300; Vol. III, pag. 162. Paris, 1883 e 1887.</ref>: ma non di tutte è riuscito a determinare, anche per ragionevoli congetture, gli autori. Il lungo studio e il grande amore lo condussero a scoprire appena che tre soltanto delle ventisette sono opera del Paladino, un artefice noto per le sue medaglie di riproduzione in onore de’ Pontefici del secolo XV<ref>Idem, idem. Vol. III, pag. 142.</ref>, e una, forse, d’Aristotele Fioravanti di Bologna<ref>Idem, idem. Vol. IlI, pag. 163.</ref>, Quanto agl’incisori delle altre ventitré, l’Armand non osa proferire nemmeno una parola di semplice congettura.
A nessuno de’ Papi, che hanno retto la Chiesa nel secolo XV, furono coniate tante medaglie, quante a Paolo II. L’Armand ne annovera ben ventisette, varie di dimensioni, di leggende e di storie<ref>{{Sc|Armand}}, ''Les Médailleurs italiens des XV° et XVI° siècles''. Volume II, pag. 31 e seg. e pag. 300; Vol. III, pag. 162. Paris, 1883 e 1887.</ref>: ma non di tutte è riuscito a determinare, anche per ragionevoli congetture, gli autori. Il lungo studio e il grande amore lo condussero a scoprire appena che tre soltanto delle ventisette sono opera del Paladino, un artefice noto per le sue medaglie di riproduzione in onore de’ Pontefici del secolo XV<ref>Idem, idem. Vol. III, pag. 142.</ref>, e una, forse, d’Aristotele Fioravanti di Bologna<ref>Idem, idem. Vol. IlI, pag. 163.</ref>, Quanto agl’incisori delle altre ventitré, l’Armand non osa proferire nemmeno una parola di semplice congettura.


Ricorda bensì che Cristoforo Geremia di Mantova ebbe a coniare, a testimonianza di Raffaello di Volterra, una medaglia in onore di Paolo<ref>Idem, idem. Vol. I, pag. 31.</ref>, e che un’altra ne usciva, come afferma il {{AutoreCitato|Giorgio Vasari|Vasari}}, dal punzone del [[:w:Bartolomeo Bellano|Vellano di Padova]]<ref>Idem, idem. Vol. I, pag. 47.</ref>; ma, all’oscuro de’ caratteri, che le contraddistinguono, confessa schiettamente di non <noinclude>cono-</noinclude>
Ricorda bensì che Cristoforo Geremia di Mantova ebbe a coniare, a testimonianza di Raffaello di Volterra, una medaglia in onore di Paolo<ref>Idem, idem. Vol. I, pag. 31.</ref>, e che un’altra ne usciva, come afferma il {{AutoreCitato|Giorgio Vasari|Vasari}}, dal punzone del {{W|Bartolomeo Bellano|Vellano di Padova}}<ref>Idem, idem. Vol. I, pag. 47.</ref>; ma, all’oscuro de’ caratteri, che le contraddistinguono, confessa schiettamente di non <noinclude>cono-</noinclude>