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fece nel secolo di Luigi XIV, sotto Luigi XIV, da soldati del tempo del Pascal, del Descartes e del Corneille, nel paese dov’era passato da mezzo secolo il Galileo. Eppure tutto è dimenticato e ignorato.... a quattro miglia di distanza da Cavour. Solo le contadine dei dintorni salgono una volta all’anno, il giorno dei morti, a fare il giro della cisterna, in lunga fila, recitando il rosario per le "anime della rocca." E sarebbe un ufficio pietoso e onorevole, se ci andassero soltanto per i morti. Ma ci vanno anche per raccomandare "alle anime" il seme dei bachi da seta.
fece nel secolo di Luigi XIV, sotto Luigi XIV, da soldati del tempo del {{AutoreCitato|Blaise Pascal|Pascal}}, del {{AutoreCitato|Cartesio|Descartes}} e del {{AutoreCitato|Pierre Corneille|Corneille}}, nel paese dov’era passato da mezzo secolo il {{AutoreCitato|Galileo Galilei|Galileo}}. Eppure tutto è dimenticato e ignorato.... a quattro miglia di distanza da Cavour. Solo le contadine dei dintorni salgono una volta all’anno, il giorno dei morti, a fare il giro della cisterna, in lunga fila, recitando il rosario per le “anime della rocca. E sarebbe un ufficio pietoso e onorevole, se ci andassero soltanto per i morti. Ma ci vanno anche per raccomandare “alle anime” il seme dei bachi da seta.

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Mentre parlavamo di quella orrenda giornata, vedevamo sotto la piccola città fresca e allegra, una distesa di tetti d’un bel grigio chiaro, con qualche macchia rossa e verde di muri di case coperti da un tendone di pannocchie di gran turco o da una cortina di pampini. Vedevamo la piazza del mercato e la strada maestra nere di gente, e ci arrivavano all’orecchio, con una sonorità straordinaria, al di sopra del mormorio sordo e continuo della folla, grida stentoree di venditori, muggiti di bovi, canti di galline, rumori carri, i rintocchi argentini d’una campana accompagnati dai colpi d’un martello sopra un’incudine, dei grugniti e dei latrati lontani, una voce acutissima che urlava: Le mutande a una lira! a una lira! a una lira! — e un vocione di basso che gridava: L’America! — ossia
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Mentre parlavamo di quella orrenda giornata, vedevamo sotto la piccola città fresca e allegra, una distesa di tetti d’un bel grigio chiaro, con qualche macchia rossa e verde di muri di case coperti da un tendone di pannocchie di gran turco o da una cortina di pampini. Vedevamo la piazza del mercato e la strada maestra nere di gente, e ci arrivavano all’orecchio, con una sonorità straordinaria, al di sopra del mormorio sordo e continuo della folla, grida stentoree di venditori, muggiti di bovi, canti di galline, rumori di carri, i rintocchi argentini d’una campana accompagnati dai colpi d’un martello sopra un’incudine, dei grugniti e dei latrati lontani, una voce acutissima che urlava: Le mutande a una lira! a una lira! a una lira! — e un vocione di basso che gridava: L’America! — ossia