Pagina:Il dottor Antonio.djvu/244: differenze tra le versioni
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buona sorte si sentì in quel momento un violento ingombro alla gola, e fece grandi sforzi per isbarazzarsene. Avendo ricuperata la sua voce naturale, le disse allora: — «Vedete quanto siete nervosa — piangete senza causa, quasi aveste a partir domani. Non sapete il proverbio italiano: — ''Prendi tempo e camperai'' |
buona sorte si sentì in quel momento un violento ingombro alla gola, e fece grandi sforzi per isbarazzarsene. Avendo ricuperata la sua voce naturale, le disse allora: — «Vedete quanto siete nervosa — piangete senza causa, quasi aveste a partir domani. Non sapete il proverbio italiano: — ''Prendi tempo e camperai?''» E il tono con cui parlava era quasi di una madre che riprende un suo fanciullino. Successe allora una pausa, durante la quale a grado a grado Lucy si riebbe dalla sua emozione. |
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— «Dottore,» diss’ella a un tratto, «credete voi ai presentimenti?» |
— «Dottore,» diss’ella a un tratto, «credete voi ai presentimenti?» |
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Abbiamo le nostre ragioni per minutamente particolarizzare gli incidenti di questa scena domestica, e la posizione reciproca del lettore e della ascoltatrice. Un poco a dritta dell’invetriata, a cinque o sei passi da essa, e come di fianco, stava il sofà su cui giacevasi Lucy colla faccia rivolta verso la luce. Era vestita di un abito di mussola bianca, con nastro azzurro alla vita; il suo cappello di paglia dalle ampie falde stava appeso per le sue fettucce turchine a un canto della spalliera del sofà, proprio sopra il capo di lei. La Hutchins, colle braccia incrociate sul petto, sedeva innanzi al largo tavolino nel centro della sala, terribilmente occupata a reprimere una serie di ostinati sbadigli, che non volevano lasciarsi reprimere. In faccia a Lucy, cioè a sinistra della invetriata, ma tanto vicino che la tenda verde toccava il libro, stava seduto il dottor Antonio. |
Abbiamo le nostre ragioni per minutamente particolarizzare gli incidenti di questa scena domestica, e la posizione reciproca del lettore e della ascoltatrice. Un poco a dritta dell’invetriata, a cinque o sei passi da essa, e come di fianco, stava il sofà su cui giacevasi Lucy colla faccia rivolta verso la luce. Era vestita di un abito di mussola bianca, con nastro azzurro alla vita; il suo cappello di paglia dalle ampie falde stava appeso per le sue fettucce turchine a un canto della spalliera del sofà, proprio sopra il capo di lei. La Hutchins, colle braccia incrociate sul petto, sedeva innanzi al largo tavolino nel centro della sala, terribilmente occupata a reprimere una serie di ostinati sbadigli, che non volevano lasciarsi reprimere. In faccia a Lucy, cioè a sinistra della invetriata, ma tanto vicino che la tenda verde toccava il libro, stava seduto il dottor Antonio. |
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La lettura era andata avanti bene per qualche tempo; e più d’una volta l’intensa ''vis comica'' dell’inimitabile poeta sul pallido viso di Lucy avea fatto spuntare un lieve sorriso. Tuttavia, a poco a poco, cominciò a comprendere |
La lettura era andata avanti bene per qualche tempo; e più d’una volta l’intensa ''vis comica'' dell’inimitabile poeta sul pallido viso di Lucy avea fatto spuntare un lieve sorriso. Tuttavia, a poco a poco, cominciò a comprendere |