Pagina:Il dottor Antonio.djvu/224: differenze tra le versioni

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<section begin=s1/>— «E sir John?» domanda il Dottore.
<section begin=s1/><p>— «E sir John?» domanda il Dottore.</p>


— «Cercheremo indurlo a consentir di venire,» disse Lucy. Le trattazioni con sir John furono lunghe e difficili; durarono tutto il pranzo. Lucy fece uso di tutta la femminil politica per vincerla contro papà; e fu ammirabilmente secondata da quella birba del dottor Antonio, che di tratto in tratto tirava fuori cenni misteriosi intorno agli antenati della signora Eleonora; e parlava di trabocchetti e di casematte in quell’abitazione della Signora, rivestendola dell’incanto d’un castello. Attaccato così in tutti i suoi punti deboli, come poteva sir John non cedere? Lucy, per il rimanente della giornata, fu di umore amabilissimo e lietissimo. Le era venuta tanta fantasia della vecchia Signora, che non poteva parlar di altra cosa; e durante la tranquilla passeggiata fatta il dopo pranzo con suo padre e col dottor Antonio al cespuglio delle rose, Lucy insistette per sapere la storia della signora, che non fu lunga a raccontarsi. La signora Eleonora era una vedova, della cui numerosa famiglia sopravviveano soli due figli, ambedue esiliati politici. La signora avea lasciato Genova, ultimo domicilio della famiglia, e si era recata nei dintorni di Taggia, ove era situato il corpo più grande che le rimanesse di beni territoriali, e dove viveva ritiratissima. «È una breve storia,» concluse Antonio, «che potrebbe farsi agevolmente lunga e commovente, raccontando soltanto la centesima parte dei dolori, della fortezza e della carità che in lei si racchiude.» Quanto era calorosa adesso la simpatia di Lucy per l’ammirazione alla signora Eleonora professata dal dottor Antonio! E quale profonda compassione sentiva e per lei e per un’altra povera madre desolata, di cui l’unico figlio era anch’egli in esilio!
— «Cercheremo indurlo a consentir di venire,» disse Lucy. Le trattazioni con sir John furono lunghe e difficili; durarono tutto il pranzo. Lucy fece uso di tutta la femminil politica per vincerla contro papà; e fu ammirabilmente secondata da quella birba del dottor Antonio, che di tratto in tratto tirava fuori cenni misteriosi intorno agli antenati della signora Eleonora; e parlava di trabocchetti e di casematte in quell’abitazione della Signora, rivestendola dell’incanto d’un castello. Attaccato così in tutti i suoi punti deboli, come poteva sir John non cedere? Lucy, per il rimanente della giornata, fu di umore amabilissimo e lietissimo. Le era venuta tanta fantasia della vecchia Signora, che non poteva parlar di altra cosa; e durante la tranquilla passeggiata fatta il dopo pranzo con suo padre e col dottor Antonio al cespuglio delle rose, Lucy insistette per sapere la storia della signora, che non fu lunga a raccontarsi. La signora Eleonora era una vedova, della cui numerosa famiglia sopravviveano soli due figli, ambedue esiliati politici. La signora avea lasciato Genova, ultimo domicilio della famiglia, e si era recata nei dintorni di Taggia, ove era situato il corpo più grande che le rimanesse di beni territoriali, e dove viveva ritiratissima. «È una breve storia,» concluse Antonio, «che potrebbe farsi agevolmente lunga e commovente, raccontando soltanto la centesima parte dei dolori, della fortezza e della carità che in lei si racchiude.» Quanto era calorosa adesso la simpatia di Lucy per l’ammirazione alla signora Eleonora professata dal dottor Antonio! E quale profonda compassione sentiva e per lei e per un’altra povera madre desolata, di cui l’unico figlio era anch’egli in esilio!
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La mattina seguente, recatosi al Santuario, Antonio trovò Lucy occupatissima nel fare un bozzetto della casa della signora Eleonora, con la intenzione di presentarglielo alla prima occasione. Sino a quella mattina non aveva Lucy mai scoperto quanto paresse pittoresco il vecchio palazzo; e con quanta grazia le scure vôlte del portico dinanzi contrastassero colla spaziosa terrazza scoperta, tutta verdeggiante<section end=s2/>
La mattina seguente, recatosi al Santuario, Antonio trovò Lucy occupatissima nel fare un bozzetto della casa della signora Eleonora, con la intenzione di presentarglielo alla prima occasione. Sino a quella mattina non aveva Lucy mai scoperto quanto paresse pittoresco il vecchio palazzo; e con quanta grazia le scure vôlte del portico dinanzi contrastassero colla spaziosa terrazza scoperta, tutta {{Pt|verdeg-|}}<section end=s2/>