Sonetti (Foscolo)/A Zacinto: differenze tra le versioni

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<poem>
Né più mai toccherò le sacre sponde
ove il mio corpo fanciulletto giacque,
Zacinto mia, che te specchi nell’onde
{{R|4}}del greco mar da cui vergine nacque
 
Venere, e fea quelle isole feconde
col suo primo sorriso, onde non tacque
le tue limpide nubi e le tue fronde
{{R|8}}l’inclito verso di {{Ac|Omero|colui}} che l’acque
 
cantò fatali, ed il diverso esiglio
per cui bello di fama e di sventura
{{R|11}}baciò la sua petrosa Itaca Ulisse.
 
Tu non altro che il canto avrai del figlio,
o materna mia terra; a noi prescrisse
{{R|14}}il fato illacrimata sepoltura.
</poem>
 
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