Pagina:Canti (Leopardi - Donati).djvu/169: differenze tra le versioni
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<section begin="3" />luogo dove il sole, secondo loro, si adagiava a dormire. E il {{AutoreCitato|Petrarca}} si accostò a queste tali opinioni volgari in quei versi: (canzone «Nella stagion», stanza {{Sc|iii}}) |
<section begin="3" />luogo dove il sole, secondo loro, si adagiava a dormire. E il {{AutoreCitato|Francesco Petrarca|Petrarca}} si accostò a queste tali opinioni volgari in quei versi: (canzone «Nella stagion», stanza {{Sc|iii}}) |
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::::{{smaller|Quando vede il pastor calare i raggi}} |
::::{{smaller|Quando vede il pastor calare i raggi}} |
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III, v. 132. — <section begin="4" />Di qui alla fine della stanza si ha riguardo alla congiuntura della morte del {{AutoreCitato|Torquato Tasso|Tasso}}, accaduta in tempo che erano per incoronarlo poeta in Campidoglio.<section end="4" /> |
III, v. 132. — <section begin="4" />Di qui alla fine della stanza si ha riguardo alla congiuntura della morte del {{AutoreCitato|Torquato Tasso|Tasso}}, accaduta in tempo che erano per incoronarlo poeta in Campidoglio.<section end="4" /> |
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VI, v. {{Sc|i}}. — <section begin="5" />Si usa qui la licenza, usata da diversi autori antichi, di attribuire alla Tracia la cittá e la battaglia di Filippi, che veramente furono nella Macedonia. Similmente nel nono canto si séguita la tradizione volgare intorno agli amori infelici di {{AutoreCitato|Saffo}} poetessa, benché il Visconti ed altri critici moderni distinguano due Saffo; l’una famosa per la sua lira, e l’altra per l’amore sfortunato di Faone; quella contemporanea d’{{AutoreCitato|Alceo}}, e questa piú moderna.<section end="5" /> |
VI, v. {{Sc|i}}. — <section begin="5" />Si usa qui la licenza, usata da diversi autori antichi, di attribuire alla Tracia la cittá e la battaglia di Filippi, che veramente furono nella Macedonia. Similmente nel nono canto si séguita la tradizione volgare intorno agli amori infelici di {{AutoreCitato|Saffo|Saffo}} poetessa, benché il Visconti ed altri critici moderni distinguano due Saffo; l’una famosa per la sua lira, e l’altra per l’amore sfortunato di Faone; quella contemporanea d’{{AutoreCitato|Alceo|Alceo}}, e questa piú moderna.<section end="5" /> |
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VII, v. 29. — <section begin="6" />La stanchezza, il riposo e il silenzio, che regnano nelle cittá, e piú nelle campagne, sull’ora del mezzogiorno, rendettero quell’ora agli antichi misteriosa e secreta come quella della notte: onde fu creduto che sul mezzodí piú specialmente si facessero vedere o sentire gli dèi, le ninfe, i silvani, i fauni e le<section end="6" /> |
VII, v. 29. — <section begin="6" />La stanchezza, il riposo e il silenzio, che regnano nelle cittá, e piú nelle campagne, sull’ora del mezzogiorno, rendettero quell’ora agli antichi misteriosa e secreta come quella della notte: onde fu creduto che sul mezzodí piú specialmente si facessero vedere o sentire gli dèi, le ninfe, i silvani, i fauni e le<section end="6" /> |