Pagina:Gli amori pastorali di Dafni e Cloe.djvu/66: differenze tra le versioni
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Giunta a Metellino la nuova dell’armata de’ metinnesi, poscia rapporto loro da quelli che fuggivano la preda fatta, deliberarono ancor essi per vendicarsi della ricevuta ingiuria d’avanzarsi a muover l’armi incontra loro; ed incontanente, messi insieme da tremila targhe e cinquecento cavalli, gli spedirono a’ danni loro, sotto la condotta del capitano Ippaso, per la volta di terra, non volendo per téma della tempesta avventurarli per mare. |
Giunta a Metellino la nuova dell’armata de’ metinnesi, poscia rapporto loro da quelli che fuggivano la preda fatta, deliberarono ancor essi per vendicarsi della ricevuta ingiuria d’avanzarsi a muover l’armi incontra loro; ed incontanente, messi insieme da tremila targhe e cinquecento cavalli, gli spedirono a’ danni loro, sotto la condotta del capitano Ippaso, per la volta di terra, non volendo per téma della tempesta avventurarli per mare. |
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Uscito Ippaso alla campagna, non curò di dare il guasto al territorio de’ metinnesi, non di far prigioni agricoltori e pastori o di predare o danneggiare gli armenti e li poder loro, stimando che ciò fosse cosa da corsaro piú tosto che da capitano; ma, spingendo frettolosamente le sue genti alla volta della città, s’avvisò, trovando le porte sfornite di guardia, che venisse lor fatto di pigliarla d’improvviso. E, marciato avanti presso a dodici miglia, si fece loro incontro un trombetta de’ nemici, con pratiche d’accordo. Percioché i metinnesi, inteso ch’ebbero da’ prigioni che a Metellino di ciò ch’era avvenuto nulla si sapeva ma che lo scandolo era nato da’ contadini e da’ pastori che aveano i lor giovani ingiuriati, di sí precipitoso ardire contra i lor vicini pentitisi, si affrettavano di restituir |
Uscito Ippaso alla campagna, non curò di dare il guasto al territorio de’ metinnesi, non di far prigioni agricoltori e pastori o di predare o danneggiare gli armenti e li poder loro, stimando che ciò fosse cosa da corsaro piú tosto che da capitano; ma, spingendo frettolosamente le sue genti alla volta della città, s’avvisò, trovando le porte sfornite di guardia, che venisse lor fatto di pigliarla d’improvviso. E, marciato avanti presso a dodici miglia, si fece loro incontro un trombetta de’ nemici, con pratiche d’accordo. Percioché i metinnesi, inteso ch’ebbero da’ prigioni che a Metellino di ciò ch’era avvenuto nulla si sapeva ma che lo scandolo era nato da’ contadini e da’ pastori che aveano i lor giovani ingiuriati, di sí precipitoso ardire contra i lor vicini pentitisi, si affrettavano di restituir |