Pagina:Novellette e racconti.djvu/234: differenze tra le versioni

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netta amica, per andarsene, le disse, ad avvisarne prima le sante femmine. Era già poco tempo passato chs Zeineb era sola nel vestibulo rimasa, quando quattro uomini mascherati la presero, e mettendole un pannolino alla bocca perché non potesse gridare, la chiusero in una lettiga che prese il cammmo alla volta di Damasco.
{{Pt|netta|giovinetta}} amica, per andarsene, le disse, ad avvisarne prima le sante femmine. Era già poco tempo passato che Zeineb era sola nel vestibulo rimasa, quando quattro uomini mascherati la presero, e mettendole un pannolino alla bocca perchè non potesse gridare, la chiusero in una lettiga che prese il cammino alla volta di Damasco.


Qual fosse lo stato della mala avventurata giovane non si può facilmente comprendere: rlolevasi a cielo della trisazia degli uomini, ed amaramente piangea V amante, il suocero e la buona fortuna di che veniva privata. L’orrore dell’avvenire mescolava passione e timore, e quella diligenza e attenzione che n usava nel condurla, altro non faceano che renderle più amara e insofferibite la vita.
Qual fosse lo stato della mala avventurata giovane non si può facilmente comprendere: dolevasi a cielo della tristizia degli uomini, ed amaramente piangea l'amante, il suocero e la buona fortuna di che veniva privata. L’orrore dell’avvenire mescolava passione e timore, e quella diligenza e attenzione che si usava nel condurla, altro non faceano che renderle più amara e insofferibile la vita.


Trenta giorni stette in cammino, a capo dei quali giunse a Damasco, dove presentata fu al Califfo l’afffittissima giovane a nome del suo rapitore. La sofferta doglia non pote far sì, che la bellezza della giovane si fosse minorat,; anzi quella passione le dava maggior grazia e la ivnden più degna dell’altrui affezione. A tutti i travagli ch’ella avea già provati, e che le straziavano il cuore, si aggiunse anche l’ultimo dell’essere giudicata bella a suo dispetto.
Trenta giorni stette in cammino, a capo dei quali giunse a Damasco, dove presentata fu al Califfo l’afflittissima giovane a nome del suo rapitore. La sofferta doglia non potè far sì, che la bellezza della giovane si fosse minorata; anzi quella passione le dava maggior grazia e la rendea più degna dell’altrui affezione. A tutti i travagli ch’ella avea già provati, e che le straziavano il cuore, si aggiunse anche l’ultimo dell’essere giudicata bella a suo dispetto.


Il Califfo, preso l’animo da tanta e così rara bellezza, ebbe in suo cuore speranza di poter fra poco tempo discacciare dal cuore di lei la tristezza. Quasi tutte le belle giovani, ch’erano divenute sua conquista, al primo apparire dinanzi a lui avcano dati segni di malinconia e di doglia; rincrescimenti che unputati da lui agli orrori della schiavitù e al dolore dell’avere abbandonati degli affettuosi parenti, gli rendevano quetle bellezze più care, punto teme, di non averne ad ottenere vittoria.
Il Califfo, preso l’animo da tanta e così rara bellezza, ebbe in suo cuore speranza di poter fra poco tempo discacciare dal cuore di lei la tristezza. Quasi tutte le belle giovani, ch’erano divenute sua conquista, al primo apparire dinanzi a lui aveano dati segni di malinconia e di doglia; rincrescimenti che imputati da lui agli orrori della schiavitù e al dolore dell’avere abbandonati degli affettuosi parenti, gli rendevano quelle bellezze più care, punto temea di non averne ad ottenere vittoria.


La sontuosità del serraglio, gli atti di smnme.s- ione di una calca di schiave, sempre rivolte a colri che veniva dal principe alle altre preferita, le premure dello stesso Culiffo non furono bastanti a catmare il dotare di lei, che ami parea aumentarsi col tempo:
La sontuosità del serraglio, gli atti di sommessione di una calca di schiave, sempre rivolte a colei che veniva dal principe alle altre preferita, le premure dello stesso Califfo non furono bastanti a calmare il dolore di lei, che anzi parea aumentarsi col tempo: