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<section begin=1 /><!--{{ZbPagina|468}}--><noinclude>senzialmente </noinclude>di diverso genere, cioè l’una un diario, l’altra una storia. Meno male Onesicrito, in quello che scrisse d’Alessandro, a imitazione pure di {{AutoreCitato|Senofonte|Senofonte}}. Perch’egli fu compagno di Alessandro nella sua spedizione, come {{AutoreCitato|Senofonte|Senofonte}} di Ciro. Vedi il {{Sc|{{AutoreCitato|Diogene Laerzio|Laerzio}}}} 1. VI, in ''Onesicrito''.
<section begin=1 /><!--{{ZbPagina|468}}--><noinclude>senzialmente </noinclude>di diverso genere, cioè l’una un diario, l’altra una storia. Meno male Onesicrito, in quello che scrisse d’Alessandro, a imitazione pure di {{AutoreCitato|Senofonte|Senofonte}}. Perch’egli fu compagno di Alessandro nella sua spedizione, come Senofonte di Ciro. Vedi il {{Sc|{{AutoreCitato|Diogene Laerzio|Laerzio}}}} 1. VI, in ''Onesicrito''.


Del resto, se la storia Ἑλληνικῶν di {{AutoreCitato|Senofonte|Senofonte}} non ha proemio, ciò viene perch’era destinata a continuare e far tutto un corpo con quella di {{AutoreCitato|Tucidide|Tucidide}}. Infatti gli antichi notando la mancanza del proemio nella K. A., non parlano di quest’altra. {{SAL|22|4|Leopardodellenevi}}<section end=1 /><section begin=2 />{{ZbPagina|469}} E vedi le ultime parole τῶν Ελληνικῶν e {{AutoreCitato|Dionigi di Alicarnasso|Dionigi Alicarnasseo}} nelle testimonianze ''de Xenophonte''.
Del resto, se la storia Ἑλληνικῶν di Senofonte non ha proemio, ciò viene perch’era destinata a continuare e far tutto un corpo con quella di {{AutoreCitato|Tucidide|Tucidide}}. Infatti gli antichi notando la mancanza del proemio nella K. A., non parlano di quest’altra. <section end=1 /><section begin=2 />{{ZbPagina|469}} E vedi le ultime parole τῶν Ελληνικῶν e {{AutoreCitato|Dionigi di Alicarnasso|Dionigi Alicarnasseo}} nelle testimonianze ''de Xenophonte''.




{{ZbPensiero|469/1}} È osservabile che {{AutoreCitato|Senofonte|Senofonte}} in quest’altra opera riesce minor di se stesso, perché si sforza d’imitar {{AutoreCitato|Tucidide|Tucidide}}, e ciò servilmente, volendo che il suo stile non si distinguesse da quello di {{AutoreCitato|Tucidide|Tucidide}} e le due opere sembrassero tutt’una. E tanto peggio, quanto lo stile di {{AutoreCitato|Tucidide|Tucidide}} è quasi l’opposto di quello ch’era proprio di {{AutoreCitato|Senofonte|Senofonte}}. Infatti chi ha un poco di criterio può facilmente notare nei libri τῶν Ελληνικῶν una brevità forzata, una differenza sensibile dallo stile delle altre opere senofontee, uno studio impotente di esser efficace, rapido, forte ec. Cosa contraria all’indole di {{AutoreCitato|Senofonte|Senofonte}}: e vedi {{AutoreCitato|Marco Tullio Cicerone|Cicerone}} nei testimoni ''de Xenophonte'' ec., e {{AutoreCitato|Dionigi di Alicarnasso|Dionigi Alicarnasseo}} parimente nelle testimonianze ''de Xenophonte''. Anzi nelle stesse frasi, parole, modi, insomma nell’esterno e materiale dello stile, {{AutoreCitato|Senofonte|Senofonte}} abbandona spesso il suo costume per seguir quello di {{AutoreCitato|Tucidide|Tucidide}}, cosí che anche l’esteriore dello stile riesce alquanto nuovo a chi ha l’orecchio assuefatto alle altre opere di {{AutoreCitato|Senofonte|Senofonte}}. Fino nell’ortografia {{AutoreCitato|Senofonte|Senofonte}}, volendo assomigliarsi a {{AutoreCitato|Tucidide|Tucidide}}, scrive (contro quello che suole nelle altre {{SAL|22|4|Leopardodellenevi}}<section end=2 /><section begin=3 />{{ZbPagina|470}} opere) ξὺν per σὺν, e cosí nei composti, dov’entra questa {{pt|pre-|preposizione: }}{{SAL|22|4|Leopardodellenevi}}<section end=3 />
{{ZbPensiero|469/1}} È osservabile che Senofonte in quest’altra opera riesce minor di se stesso, perché si sforza d’imitar Tucidide, e ciò servilmente, volendo che il suo stile non si distinguesse da quello di Tucidide e le due opere sembrassero tutt’una. E tanto peggio, quanto lo stile di Tucidide è quasi l’opposto di quello ch’era proprio di Senofonte. Infatti chi ha un poco di criterio può facilmente notare nei libri τῶν Ελληνικῶν una brevità forzata, una differenza sensibile dallo stile delle altre opere senofontee, uno studio impotente di esser efficace, rapido, forte ec. Cosa contraria all’indole di Senofonte: e vedi {{AutoreCitato|Marco Tullio Cicerone|Cicerone}} nei testimoni ''de Xenophonte'' ec., e Dionigi Alicarnasseo parimente nelle testimonianze ''de Xenophonte''. Anzi nelle stesse frasi, parole, modi, insomma nell’esterno e materiale dello stile, Senofonte abbandona spesso il suo costume per seguir quello di Tucidide, cosí che anche l’esteriore dello stile riesce alquanto nuovo a chi ha l’orecchio assuefatto alle altre opere di Senofonte. Fino nell’ortografia Senofonte, volendo assomigliarsi a Tucidide, scrive (contro quello che suole nelle altre <section end=2 /><section begin=3 />{{ZbPagina|470}} opere) ξὺν per σὺν, e cosí nei composti, dov’entra questa {{pt|pre-|preposizione: }}<section end=3 />