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mente in Roma, e condur seco il suo gran Cancelliere Antonio Quetta, ch'era uno de' principali ministri in tale congresso, sospese per allora e sciolse quell'assemblea. Portossi egli quindi sollecitamente in Roma, ed accaduta in effetto la morte del Pontefice, Ferdinando Re de’ Romani ordinò a' suoi ministri in Roma, che tutti i mezzi possibili ponessero in opera, onde il Cardinale Bernardo venisse eletto al sommo Pontificato. Ch'egli degno pure ne fosse comunemente reputato, ne abbiamo tra le altre una testimonianza nei seguenti versi, che leggonsi tra le celebri poesie del {{AutoreCitato|Conte Nicolò d'Arco}} (Lib. IV. N. III.)
mente in Roma, e condur seco il suo gran Cancelliere Antonio Quetta, ch'era uno de' principali ministri in tale congresso, sospese per allora e sciolse quell'assemblea. Portossi egli quindi sollecitamente in Roma, ed accaduta in effetto la morte del Pontefice, Ferdinando Re de’ Romani ordinò a' suoi ministri in Roma, che tutti i mezzi possibili ponessero in opera, onde il Cardinale Bernardo venisse eletto al sommo Pontificato. Ch'egli degno pure ne fosse comunemente reputato, ne abbiamo tra le altre una testimonianza nei seguenti versi, che leggonsi tra le celebri poesie del Conte {{AutoreCitato|Nicolò d'Arco|Nicolò d'Arco}} (Lib. IV. N. III.)


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Eletto alla suprema dignità pontificale gli 11 Ottobre 1534 il Papa Paolo III., questi avendo inviati varj suoi nunzj alle corti de' Principi e Sovrani d'Europa per la convocazione d’un Concilio generale, egli comandò a quello che inviava al Re de’ Romani Ferdinando « ut rem ageret (sono le parole del Cardinal {{AutoreCitato|Pallavicini}} {{TestoCitato|Histor. Concil. Trid.}} L. 4 c. 1 N. 3.) de consilio Bernardi Cardinalis Clesii; quippe erat hic Magnus Cancellarius ac Praeses Regii Consilii, atque in Regis tam gratia quam existimatione {{Pt|supre-|}}
Eletto alla suprema dignità pontificale gli 11 Ottobre 1534 il Papa Paolo III., questi avendo inviati varj suoi nunzj alle corti de' Principi e Sovrani d'Europa per la convocazione d’un Concilio generale, egli comandò a quello che inviava al Re de’ Romani Ferdinando « ut rem ageret (sono le parole del Cardinal {{AutoreCitato|Pietro Sforza Pallavicino|Pallavicini}} {{TestoCitato|Istoria del Concilio di Trento|Histor. Concil. Trid.}} L. 4 c. 1 N. 3.) de consilio Bernardi Cardinalis Clesii; quippe erat hic Magnus Cancellarius ac Praeses Regii Consilii, atque in Regis tam gratia quam existimatione {{Pt|supre-|}}