Pagina:Delle cinque piaghe della Santa Chiesa (Rosmini).djvu/124: differenze tra le versioni

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servigio del suo signore, e a questo servigio dee amministrare quel che-possiede , ha già un altro scopo, essenzialmente diverso , non più ecclesiastico: egli non è più bonus miles Christi Jesu, s’ è implicato ne’ temporali negozi contro il precetto dell’ Apostolo (i) : non si vede più in lui la sola chiesa, ma l’ uomo isolato, un uomo come tutti gli altri, un cortigiano che agl’ interessi e all’ onore del suo signore servendo , dee tener corte , usare sfarzo e lusso nel suo proprio trattamento, mettersi fors’ anco alla testa di gente armata: fare in somma il conte il barone per e pel signore , non più il vescovo ed il prelato per la sua chiesa ., pel suo popolo da lui indiviso.
servigio del suo signore, e a questo servigio dee amministrare quel che possiede, ha già un altro scopo, essenzialmente diverso, non più ecclesiastico: egli non è più ''bonus miles Christi Jesu'', s’è implicato ne’ temporali negozi contro il precetto dell’Apostolo<ref>''Labora sicut bonus miles Christi'' {{Sc|iesu}}. ''Nemo militans Deo implicat se negotiis saecularibus'' {{Sc|ii}} Timot. 3, 4.</ref>: non si vede più in lui la sola chiesa, ma l’uomo isolato, un uomo come tutti gli altri, un cortigiano che agl’interessi e all’onore del suo signore servendo, dee tener corte, usare sfarzo e lusso nel suo proprio trattamento, mettersi fors’anco alla testa di gente armata: fare in somma il conte il barone per e pel signore, non più il vescovo ed il prelato per la sua chiesa; pel suo popolo da lui indiviso.


14-i. E questa grande trasformazione, contro natura, delle persone di chiesa stampò nella mente -de’ Vescovi del medio evo , il concetto della loro individualità, illanguidendo quello della unit’i del corpo dell’Episcopato e del clero, disciolse i vincoli che rendevano così possente in Cristo per operar tutti i beni e così splendido il maraviglioso corpo della chiesa ne’ suoi bei tempi: divise le Dicesi come gli St-.iti e le signorie : e infine divise e minuzzò anche i beni ecclesiastici , che colla loro unione, o disgregazione rappresentano siccome effetti , e in parte formano siccome causa l’ unità morale o la disgregazione delle persone , e li minuzzò fino a renderli amministrati e usufruiti quasi per intiero da’singoli cherici: onde l’origine filosofica de’benefizi indicata dalla parola stessa; che benefizio è parola del vocabolario fendale, chiamandosi benefizio da prima le terre di cui il principe conceda l’ usufrutto a’ suoi cortigiani e commensali in guiderdon di servigi.
144. E questa grande trasformazione, contro natura, delle persone di chiesa stampò nella mente de’ Vescovi del medio evo, il concetto della loro ''individualità'', illanguidendo quello della unità del corpo dell’Episcopato e del clero, disciolse i vincoli che rendevano così possente in Cristo per operar tutti i beni e così splendido il maraviglioso corpo della chiesa ne’ suoi bei tempi: divise le {{Pt|Dicesi|Diocesi}} come gli Stati e le signorie: e infine divise e minuzzò anche i beni ecclesiastici, che colla loro unione, o disgregazione rappresentano siccome effetti, e in parte formano siccome causa l’unità morale o la disgregazione delle persone, e li minuzzò fino a renderli amministrati e usufruiti quasi per intiero da’ singoli cherici: onde l’origine filosofica de’ benefizî indicata dalla parola stessa; chè ''benefizio'' è parola del vocabolario feudale, chiamandosi benefizio da prima le terre di cui il principe conceda l’usufrutto a’ suoi cortigiani e commensali in guiderdon di servigi.


145. È da osservarsi che quando un’ idea, una forma s’imprime altamente nulla intelligenza e nella imaginazione degli uomini , e vi prevale , allora ella diventa norma , e modello , a cui si conformano tutte l’ altre cogitazioni e tutte le maniere di operare che possono in ricevere quella forma, e quelle che non possono , altresì vi si subordinano , e vi aggruppano intorno siccome ancelle da quella padroneggiate. Ora ne’primi tempi della chiesa l’idea grande scolpita in tutte le menti cristiane era quella dell’ unità: e però tutto ne’ pensieri e nelle parole de’ fedeli e del clero , nelle disposizioni ecclesiastiche, nelle scambievoli operazioni , nell’ amministrazioni e nei beni che si possedevano luceva e dominava l’ unità di Cristo II feudalismo fondavasi sopra un’ idea tutt’ opposta , cioè sulP idea della divisione, che procede da quella della individualità , e sull’ idèa dell’ individualità che procede da quella della signoria: e un tal sistema prevalse negli ordini temporali, scolpì bel bello anche nelle menti degl’ ecclesiastici queir idea appunto che gli serviva di fondamento, indi i guai della chiesa.
145. È da osservarsi che quando un’idea, una forma s’imprime altamente nella intelligenza e nella imaginazione degli uomini, e vi prevale, allora ella diventa norma, e modello, a cui si conformano tutte l’altre cogitazioni e tutte le maniere di operare che possono in ricevere quella forma, e quelle che non possono, altresì vi si subordinano, e vi aggruppano intorno siccome ancelle da quella padroneggiate. Ora ne’ primi tempi della chiesa l’idea grande scolpita in tutte le menti cristiane era quella dell’unità: e però tutto ne’ pensieri e nelle parole de’ fedeli e del clero, nelle disposizioni ecclesiastiche, nelle scambievoli operazioni, nell’amministrazioni e nei beni che si possedevano luceva e dominava l’unità di Cristo. Il feudalismo fondavasi sopra un’idea tutt’opposta, cioè sull’''idea della divisione'', che procede da quella della individualità, e sull’''idea dell’individualità'' che procede da quella della ''signoria'': e un tal sistema prevalse negli ordini temporali, scolpì bel bello anche nelle menti degl’ecclesiastici quell’idea appunto che gli serviva di fondamento, indi i guai della chiesa.


146. A’ barbari , che conquistaron l’Europa, era norma l’idea della forza, della violenza , del personale valore , del dominio: la chiesa insinuò poco a poco nelle rozze loro menti I’ idea contraria , che le era propria. Quindi la lotta fra le due idee: e come quando sono a fronte l’ una dell’ altra due so-* cietà dominate da due idee contrarie, queste, parte si combattono apertamente ciascuna usando delle armi proprie , parte tendano di conciliarsi e di fondersi; entrando l’una idea nel dominio dell’altra, benché sempre conservino l’ occulta opposizione che hanno per loro natura ; così avvenne che i governi barbarici da una parte , opprimendo colla prepotenza la chiesa , tentassero di
146. A’ barbari, che conquistaron l’Europa, era norma l’idea della forza, della violenza, del personale valore, del dominio: la chiesa insinuò poco a poco nelle rozze loro menti l’idea contraria, che le era propria. Quindi la lotta fra le due idee: e come quando sono a fronte l’una dell’altra due società dominate da due idee contrarie, queste, parte si combattono apertamente ciascuna usando delle armi proprie, parte tendano di conciliarsi e di fondersi; entrando l’una idea nel dominio dell’altra, benchè sempre conservino l’occulta opposizione che hanno per loro natura; così avvenne che i governi barbarici da una parte, opprimendo colla prepotenza la chiesa, tentassero di<noinclude>


si imi i tempori» Sacerdote! magia sustinent quam curarti possessione! Ecclesia^ , etiam in hoc , Dea serviunt: quia si Dei sunt ea quae conferuntur Ecctesiae, Dei Opus Ai.it, 711! res Dea cOnsecratas , non alicujus cupiditatis , sed ftdelissimae dispensationis intentione non deserti. Quapropter possessione» quas oblatas a popilto suscipiunt Saci’rdotes , Non Sont Inter Hks Mundi Deputar1 Credendae , Sed Dei. De vita Cemtomplativa L.it,C.xi.


</noinclude><ref follow="page123">''{{Pt|stiani|Christiani}} temporis Sacerdotes magis sustinent quam curant possessiones Ecclesiae, etiam in hoc, Deo serviunt: quia si Dei sunt ea quae conferuntur Ecclesiae'', {{Sc|dei opus agit}}, ''qui res Deo consecratas, non alicujus cupiditatis, sed fidelissimae dispensationis intentione non deserit. Quapropter possessiones quas oblatas a populo suscipiunt Sacerdotes'', {{Sc|non sunt inter res mundi deputari credendae, sed dei}}. De vita Contemplativa L. {{Sc|ii}}, C. {{Sc|xi}}.</ref>
(1) Labora sicut bonus miles Christi Ik»u, Pfemo militari! Dea implicat se negatiti taecularibus n TJmot.3,4.