Pagina:Storia della letteratura italiana I.djvu/427: differenze tra le versioni

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<section begin=s1/>l’impossibile, come nella natura. E il frate, che voleva rimbarbarire l’Italia per guarirla, era alle prese con l’impossibile.
<section begin=s1/>l’impossibile, come nella natura. E il frate, che voleva rimbarbarire l’Italia per guarirla, era alle prese con l’impossibile.


{{AutoreCitato|Girolamo Savonarola|Savonarola}} fu una breve apparizione. L’Italia ripigliò il suo cammino, piena di confidenza nelle sue forze, orgogliosa della sua civiltà. Quaranta anni di pace, la lega medicea tra Napoli, Firenze e Milano, l’invenzione della stampa, la digestione già fatta del mondo latino, l’apparizione e lo studio del mondo greco, la vista in lontananza del mondo orientale, l’audacia delle navigazioni e l’ardore delle scoperte, e tanto splendore e gentilezza di corti a Napoli, a Firenze, a Urbino, a Mantova, a Ferrara, tanta prosperità e agiatezza e allegria della vita, tanta diffusione ed eleganza della coltura e amore dell’arte avevano ravvivate le forze produttive indebolite nella prima metà del secolo, e creato un movimento così efficace di civiltà, che non potè essere impedito o trattenuto dalle più grandi catastrofi. Spuntava già la nuova generazione intorno al Boiardo, al Pulci, a Lorenzo, al Poliziano. E i giovani si chiamavano Nicolò Machiavelli, Francesco Guicciardini, Ludovico Ariosto, Leonardo da Vinci, Michelangelo, Raffaello, Bembo, Berni, tutta una falange predestinata a compiere l’opera de’ padri. L’un secolo s’intreccia talmente nell’altro, che non si può dire dove finisca l’uno, dove l’altro cominci. Sono una continuazione, un correre non interrotto intorno allo stesso ideale.<section end=s1/>
{{AutoreCitato|Girolamo Savonarola|Savonarola}} fu una breve apparizione. L’Italia ripigliò il suo cammino, piena di confidenza nelle sue forze, orgogliosa della sua civiltà. Quaranta anni di pace, la lega medicea tra Napoli, Firenze e Milano, l’invenzione della stampa, la digestione già fatta del mondo latino, l’apparizione e lo studio del mondo greco, la vista in lontananza del mondo orientale, l’audacia delle navigazioni e l’ardore delle scoperte, e tanto splendore e gentilezza di corti a Napoli, a Firenze, a Urbino, a Mantova, a Ferrara, tanta prosperità e agiatezza e allegria della vita, tanta diffusione ed eleganza della coltura e amore dell’arte avevano ravvivate le forze produttive indebolite nella prima metà del secolo, e creato un movimento così efficace di civiltà, che non potè essere impedito o trattenuto dalle più grandi catastrofi. Spuntava già la nuova generazione intorno al {{AutoreCitato|Matteo Maria Boiardo|Boiardo}}, al {{AutoreCitato|Luigi Pulci|Pulci}}, a {{AutoreCitato|Lorenzo de' Medici|Lorenzo}}, al {{AutoreCitato|Angelo Poliziano|Poliziano}}. E i giovani si chiamavano {{AutoreCitato|Niccolò Machiavelli|Nicolò Machiavelli}}, {{AutoreCitato|Francesco Guicciardini|Francesco Guicciardini}}, {{AutoreCitato|Ludovico Ariosto|Ludovico Ariosto}}, {{AutoreCitato|Leonardo da Vinci|Leonardo da Vinci}}, {{AutoreCitato|Michelangelo Buonarroti|Michelangelo}}, {{AutoreCitato|Raffaello Sanzio|Raffaello}}, {{AutoreCitato|Pietro Bembo|Bembo}}, {{AutoreCitato|Francesco Berni|Berni}}, tutta una falange predestinata a compiere l’opera de’ padri. L’un secolo s’intreccia talmente nell’altro, che non si può dire dove finisca l’uno, dove l’altro cominci. Sono una continuazione, un correre non interrotto intorno allo stesso ideale.<section end=s1/>




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Di questo ideale, di cui adombra i lineamenti {{AutoreCitato|Giovanni Boccaccio}}, non hai finora che segni, indizi, frammenti. Il suo lato positivo è una sensualità nobilitata dalla coltura e trasformata nel culto della forma come<section end=s2/>
Di questo ideale, di cui adombra i lineamenti {{AutoreCitato|Giovanni Boccaccio|Giovanni Boccaccio}}, non hai finora che segni, indizi, frammenti. Il suo lato positivo è una sensualità nobilitata dalla coltura e trasformata nel culto della forma come<section end=s2/>