Pagina:La Sacra Bibbia (Diodati 1885).djvu/629: differenze tra le versioni
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{{vb|20|8}}Perciocchè, da che io parlo, sclamo, e grido violenza, ed assassinamento; imperocchè la parola del Signore mi ''è'' stata in obbrobrio, ed in ischerno tuttodì. |
{{vb|20|8}}Perciocchè, da che io parlo, sclamo, e grido violenza, ed assassinamento; imperocchè la parola del Signore mi ''è'' stata in obbrobrio, ed in ischerno tuttodì. |
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{{vb|20|9}}Laonde io dissi: Io non lo mentoverò più, e non parlerò più nel suo Nome (ma vi è stato nel mio cuore come un fuoco ardente, rinchiuso nelle mie ossa, e mi sono stancato per ritener''lo'', e non ho potuto<ref>{{BibLink|Giob|32|18}}—{{BibLink|Giob|32|20|20}}. {{BibLink|Fat|18|5}}.</ref>); |
{{vb|20|9}}Laonde io dissi: Io non lo mentoverò più, e non parlerò più nel suo Nome (ma vi è stato nel mio cuore come un fuoco ardente, rinchiuso nelle mie ossa, e mi sono stancato per ritener''lo'', e non ho potuto<ref>{{BibLink|Giob|32|18}}— {{BibLink|Giob|32|20|20}}. {{BibLink|Fat|18|5}}.</ref>); |
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{{vb|20|10}}Perciocchè io ho udito come molti mi hanno infamato; spavento ''è'' d’ogn’intorno: rapportate, e noi rapporteremo. Tutti quelli co’ quali io stava in buona pace mi hanno spiato, se io incappava punto; ''ed hanno detto'': Forse si lascerà egli cogliere per inganno, e noi verremo a capo di lui<ref>{{BibLink|Luc|11|53}}, {{BibLink|Luc|11|54|54}}.</ref>. |
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{{vb|20|11}}Ma il Signore ''è'' meco, come un uomo prode, ''e'' terribile; perciò quelli che mi perseguitano caderanno, e non avranno la vittoria; saranno grandemente confusi, perciocchè non prospereranno; ''ciò sarà'' loro una ignominia eterna, ''che'' giammai non sarà dimenticata. |
{{vb|20|11}}Ma il Signore ''è'' meco, come un uomo prode, ''e'' terribile; perciò quelli che mi perseguitano caderanno, e non avranno la vittoria; saranno grandemente confusi, perciocchè non prospereranno; ''ciò sarà'' loro una ignominia eterna, ''che'' giammai non sarà dimenticata. |
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{{vb|21|7}}E poi appresso, dice il Signore, io darò Sedechia, re di Giuda, e i suoi servitori, e il popolo e quelli che saranno scampati in questa città dalla mortalità, e dalla spada, e dalla fame, in man di Nebucadnesar, re di Babilonia, e in mano de’ lor nemici, e di quelli che cercano l’anima loro; ed egli li percoterà, ''mettendoli'' a fil di spada; egli non perdonerà loro e non li risparmierà, e non ne avrà pietà<ref>{{BibLink|Ger|39|5}}, ecc.</ref>. |
{{vb|21|7}}E poi appresso, dice il Signore, io darò Sedechia, re di Giuda, e i suoi servitori, e il popolo e quelli che saranno scampati in questa città dalla mortalità, e dalla spada, e dalla fame, in man di Nebucadnesar, re di Babilonia, e in mano de’ lor nemici, e di quelli che cercano l’anima loro; ed egli li percoterà, ''mettendoli'' a fil di spada; egli non perdonerà loro e non li risparmierà, e non ne avrà pietà<ref>{{BibLink|Ger|39|5}}, ecc.</ref>. |
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{{vb|21|8}} |
{{vb|21|8}}E a questo popolo di’: Così ha detto il Signore: Ecco, io vi propongo la via della vita, e la via della morte. |
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{{vb|21|9}}Coloro che dimoreranno in questa città morranno di spada, o di fame, o di pestilenza; ma quelli che andranno ad arrendersi a’ Caldei, i quali vi assediano, viveranno, e l’anima loro sarà loro per ispoglia. |
{{vb|21|9}}Coloro che dimoreranno in questa città morranno di spada, o di fame, o di pestilenza; ma quelli che andranno ad arrendersi a’ Caldei, i quali vi assediano, viveranno, e l’anima loro sarà loro per ispoglia. |