Per la morte di Giuseppe Garibaldi: differenze tra le versioni

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Silvio Gallio (discussione | contributi)
m ma guarda quante iniziali copia incolla eh?!
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Quando i tempi furono pieni e Teseo era cresciuto ad Ercole, Italia lo richiamò. Due eserciti, due popoli, quasi due storie si contendevano allora il suolo della patria: a settentrione, i Germani; nel mezzo, attorno la stessa città già presa da Brenno schiamazzavano i Galli. Egli venne e volò, di vittoria in vittoria, da un esercito all’altro; e si fermò in Roma.
 
La leggenda epica, voi sapete, non guarda a intermezzi di tempi; e nella sintesi della vittoria nazionale non tiene conto, delle guerre o delle battaglie diverse. cosí l’assedio di Roma durerà nell’epopea dell’avvenire, come quello di Troia e di Veio, dieci anni. E la epopea racconterà delle mura di Roma gremite il giorno di vecchi di donne e fanciulli a rimirare le battaglie dei padri, dei mariti, dei figli; racconterà delle vie di Roma illuminate la notte e veglianti, mentre gli obici e i flutti dei due eserciti s* incontrano e s’ incrociano dinanzi le porte. Oh come insorgerà la nota omerica ed ariostea quando il poeta canterà il Daverio il Calandrelli il Pietra-Mellara il {{AutoreCitato|Nino Bixio|Bixio}} ed il Sacchi, e te, Aiace Medici, ritto con mezza spada su le ruine del Vascello fumanti; e la pugna di due campi intorno al cadavere di Patroclo Masina, tornato per la quarta volta all’assalto spronando il cavallo su per le scalee de’ Quattro Venti! E come dolce sonerà la nota virgiliana e del Tasso, cantando Huriali e Xisi novelli, e Turni e Camille, e Gildippe ed Eduardo; e voi Morosini e voi Mameli e voi Manara, e cento e cento giovinetti morenti a quindici e diciotto anni col nome d’ Italia su le labbra, con la fede d’ Italia nel cuore! Ma io non so immaginare quale e quanto sarà rappresentato egli, o caricante sul cavallo bianco al canto degli inni della patria il nemico, o tornante, con la spada rotta, arso, affumicato, sanguinante, in senato!
 
L’assedio dunque durò dieci anni, ma Roma non fu mai presa. l’eroe (Fece una diversione oltre gli Appennini, passando come fulmine fra tre eserciti; e tornò con re Vittorio, che persuase i Galli. I quali, memori di certa affinità di sangue e di antiche alleanze, si accordarono col re e con gl’Italiani a ricacciare al di là delle Alpi i Germani accampati nel settentrione.