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Ho chiamato ''patacchina'' questa moneta, poiché essa, per le sue dimensioni, corrisponde esattamente a tutte le altre patacchine savonesi d’epoca anteriore e (si noti) anche d’epoca posteriore alla dominazione di Filippo Maria; e perchè quest’argomento delle dimensioni è rafforzato in modo eloquentissimo dall’argomento del peso. La monetina pesa infatti, come ho detto, grammi 1,402; ora, un’altra patacchina savonese, ch’è pure nel Gabinetto di Brera, ed è un po’ meno sciupata, pesa grammi 1,405, il che equivale a dire che tali due monete hanno l’identico peso.
Ho chiamato ''patacchina'' questa moneta, poiché essa, per le sue dimensioni, corrisponde esattamente a tutte le altre patacchine savonesi d’epoca anteriore e (si noti) anche d’epoca posteriore alla dominazione di Filippo Maria; e perchè quest’argomento delle dimensioni è rafforzato in modo eloquentissimo dall’argomento del peso. La monetina pesa infatti, come ho detto, grammi 1,402; ora, un’altra patacchina savonese, ch’è pure nel Gabinetto di Brera, ed è un po’ meno sciupata, pesa grammi 1,405, il che equivale a dire che tali due monete hanno l’identico peso.


È bensì vero che l’illustre {{AutoreCitato|Domenico Promis}}, non conoscendo la patacchina di Filippo Maria (la quale, a parer mio, è questa), e pur volendo spiegare i termini della convenzione del 16 luglio 1425 con gli zecchieri Interminelli e Bugia<ref>Ibidem, pag. 80.</ref>, credette di ravvisare tale patacchina nella maggiore delle due monete da lui pubblicate, presupponendo per{{SAL|98|3|Carlomorino}}
È bensì vero che l’illustre {{AutoreCitato|Domenico Promis|Domenico Promis}}, non conoscendo la patacchina di Filippo Maria (la quale, a parer mio, è questa), e pur volendo spiegare i termini della convenzione del 16 luglio 1425 con gli zecchieri Interminelli e Bugia<ref>Ibidem, pag. 80.</ref>, credette di ravvisare tale patacchina nella maggiore delle due monete da lui pubblicate, presupponendo per