Pagina:Rivista italiana di numismatica 1889.djvu/207: differenze tra le versioni

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Fra i diversi figli di Luigi il Germanico, abiatico di Carlomagno, figura un novello Carlomanno, che non bisogna confondere né coi preannunziati, né con altri omonimi contemporanei.
Fra i diversi figli di Luigi il Germanico, abiatico di Carlomagno, figura un novello Carlomanno, che non bisogna confondere né coi preannunziati, né con altri omonimi contemporanei.


Occupandoci ora di lui, intendiamo, se ci vien fatto, designare colla maggiore probabilità il luogo, dove ebbero battitura alcuni denari contraddistinti col suo nome, e che alcuni nummografi esiterebbero a ritenere usciti dalla zecca milanese, senza renderci consapevoli da quale altra fabbrica, italiana o straniera, possano essere provenuti. Per tacere d’altri, non meno autorevoli, citeremo, fra costoro, gli egregi fratelli {{AutoreCitato|Francesco Gnecchi|Francesco}} ed {{AutoreCitato|Ercole Gnecchi}}, i quali adottarono per massima di non descrivere, nel recente e grandioso loro trattato sulle Monete di Milano, che le monete di quei principi, i quali, se non sempre, almeno qualche volta vi posero l’indicazione della zecca milanese, vale a dire il nome della nostra città<ref>{{Sc|Gnecchi Francesco ed Ercole}}. ''Le Monete di Milano da Carlomagno a Vittorio Emanuele II'', ecc. Opera corredata da 58 tavole in etiotipia, Milano, Fratelli Dumolard, 1884, ''Avvertimenti Preliminari'', pag. XXV.</ref>.
Occupandoci ora di lui, intendiamo, se ci vien fatto, designare colla maggiore probabilità il luogo, dove ebbero battitura alcuni denari contraddistinti col suo nome, e che alcuni nummografi esiterebbero a ritenere usciti dalla zecca milanese, senza renderci consapevoli da quale altra fabbrica, italiana o straniera, possano essere provenuti. Per tacere d’altri, non meno autorevoli, citeremo, fra costoro, gli egregi fratelli {{AutoreCitato|Francesco Gnecchi|Francesco}} ed {{AutoreCitato|Ercole Gnecchi|Ercole Gnecchi}}, i quali adottarono per massima di non descrivere, nel recente e grandioso loro trattato sulle Monete di Milano, che le monete di quei principi, i quali, se non sempre, almeno qualche volta vi posero l’indicazione della zecca milanese, vale a dire il nome della nostra città<ref>{{Sc|Gnecchi Francesco ed Ercole}}. ''Le Monete di Milano da Carlomagno a Vittorio Emanuele II'', ecc. Opera corredata da 58 tavole in etiotipia, Milano, Fratelli Dumolard, 1884, ''Avvertimenti Preliminari'', pag. XXV.</ref>.


Al pari adunque di vari nummoli di Carlo il Grosso, di Guido, di Lamberto, ecc., anche quelli di Carlomanno, recanti dall’un de’ lati, oltre la croce, il nome suo, e dall’altro il tempietto tetrastilo, coll’epigrafe {{Sc|christiana religio}}, dovrebbero essere eliminati dalla serie monetaria milanese pel semplice {{Pt|mo-|motivo}}{{SAL|207|3|Carlomorino}}
Al pari adunque di vari nummoli di Carlo il Grosso, di Guido, di Lamberto, ecc., anche quelli di Carlomanno, recanti dall’un de’ lati, oltre la croce, il nome suo, e dall’altro il tempietto tetrastilo, coll’epigrafe {{Sc|christiana religio}}, dovrebbero essere eliminati dalla serie monetaria milanese pel semplice {{Pt|mo-|motivo}}