Pagina:Delle cinque piaghe della Santa Chiesa (Rosmini).djvu/107: differenze tra le versioni

tigiano, non dico brigante , non dico ligio servilmente a tutti i voleri , pensieri conosciuti , sospettati del re . del ministro , del governo , cui pur a lui sovente toccherebbe d’ illuminare o guidare col codice del Vangelo, di cui è l’interprete (1). Se non è questa la ragione per la quale il principe mette tanta importanza nell’ aver in mano le nomine vescovili, egli è manifesto che cerca in esse un sostegno positivo , e non morale , ma politico della propria possanza , non divino , ma umano , un sostegno qualunque, non un sostegno puramente giusto. E non siamo con ciò nella simonia? Non è dunque simoniaca la causa , la radice delle nomine secolari? La chiesa non è con ciò snaturata? L’Episcopale officio non è avvilito e guasto? Per vero, che se il sovrano temporale cercasse con pura intenzione il solo bene spirituale della chiesa , quando anche toccasse a lui nominare il vescovo , egli non vorrebbe punto fidarsi né di sé stesso, né de’ ministri suoi ; ma vorrebbe sì bene prendere a sua propria consigliera la chiesa stessa, attenendosi fedelmente ai consigli della medesima (2).

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116. Ma io dico di più; il lasciare la chiesa libera nella scelta de’ suoi pastori appartiene al vero interesse temporale del principe. Questo sembrerà un paradosso nel primo aspetto , e cosi I’ hanno giudicato fin qui i politici volgari. Ma sollevandosi a considerazioni più elevate , facendo un calcolo de

(1) Quanto sarebbe desiderabile , che tutti ben conoscessero e principi e sudditi In che consista la vera fedeltà ! No , questa tidia virtù non consiste in atti vili, in una vendita detla propria coscienza; ma ella è sempre accompagnata dalla giustizia e dalla sincerità. Egti è perciò , che io presento questo libretto non solo come segno del mio attaccamento fitiate atla santa Chiesa , ma come una dimostrazione della mia fedeltà al mio sovrano. Possa egli esser come tale ricevuto! possano non essere calunniosamente interpretate e votte a male le mire più pure. It concetto della fedettà evangelica , di cui ragiono , si trova costantemente nella tradizione ecclesiastica. Eccolo in un fatto che riguarda appunto l’elezioni de’ Vescovi. Nel secolo xi amido il re di Francia dalo alla Chiesa di Chartres uu Vescovo ignorante e indegno , i canonici di quella Chiesa cercarono di impiegare I’ Arcivescovo di Tonrn e i Vescovi di Orleans e di Beauvais a interporsi appresso it re, acciocché volesse riparare alla ferita fatta da lui con ciò all’ecclesiastica disciplina , e nella toro lettera acconciamente dicono queste parole : « Né per la riverenza « dovuta at re , vogliate vor esser lenti a ciò fare , quasi che il non farlo appartenga « alla i-v.um.-f A’ verso di lui. Imperciocché voi sarete veramente a lui più Fedeli, se cor« reggerete nel regno suo quelle cose che sono da correggersi , e indurrete l’ animo di « tui a voterle corrette. «Questa lettera si trova appresso Fulberto. Vescovo di Chartres,ep.132.

(2) Una delle più forti ragioni per le quali la Chiesa non volle mai che dipendesse da’ principi I’ acquisto de’ Vescovati, era perché vedeva, ciò conceduto , rendersi inevitabite la simonia. Calisto 11 nel Concilio di Reiuis, dove si trattò la concordia della Chiesa con Enrico , dichiarò che nulla ometterebbe a sfrattare la simonia della Chiesa , quae maxime , disse , per investitura! cantra Ecclesiam Dei innovata erat. Il sommo Pontefice Pasquate avea detto prima; che l’influenza laicale nel conferirei Vescovati era la Radice delta simonia ; e uel Concilio Lateranense del 1202 rinnovò la proibizione che niuno ricevesse da mani laicali né Chiese , né beni di Chiese ; Hoc est enim , dice , simoniaca gravitati* UÀ nix , dum ad percipiendos honores Ecclesiae, saecutaribut persomi ìnsipienicr homines piacere desiderant. Questo è un fatto che saltò a;;li occhi di tutti , i più, santi Prelati della Chiesa non hanno cessato di deplorarto. I.’ insigne Vescovo di Luc-;a S. Anselmo , chiama it dipèndere i vescovati dalla volontà del principe , semenzaio di simonia; e non crede che potesse sussistere a lungo la Religione cristiana con una cotai disciptina. Qais enim non advertat, dice , hanc pestem seminarium esse simoniacae haeresei s Et Tothjs Curistianae Religionis Lamentabile!! DEsTRCcrioNEM?JVempe cum diguitus apis-opalis a principe adipisci posse iperatur, contemptis suii Episcopi! et Clericis , Ecctesia Dei deseritur eie. (Lib- n). Si voleva dunque distruggere non solo la simonia delta Chiesa, ma anco la sua radice . anche la sua sementa. E che? si perdonerà atta radice e atla sementa perché non si vede ? perché s’ occutta sotterra? Tali assurdità vorrebbe persuaderci una giurisprudenza adutatrice; ma può essa durare una persuasione che uon abbia it sodo della verità che la sostenga? fluii .può durare ; perché dee durare al mondo la Chiesa di Cristo.