Pagina:Zibaldone di pensieri II.djvu/275: differenze tra le versioni

CandalBot (discussione | contributi)
m Bot: template SAL
Stato della paginaStato della pagina
-
Pagine SAL 75%
+
Pagine SAL 100%
Corpo della pagina (da includere):Corpo della pagina (da includere):
Riga 1: Riga 1:
<section begin=1 /><!--{{ZbPagina|913}}-->stesso modo viver separati, e far ciascuno per noi. Dunque segue la necessità delle diverse professioni e mestieri, alcuni necessari alla vita assolutamente, ovvero tali quali li avrebbe esercitati l’individuo anche nella condizione naturale; altri non necessari, ma derivati appoco appoco dalla società e conducenti ai comodi e vantaggi che si godono (o si pretende godere) nella vita sociale, e intendo anche quei comodi primi primi, che ora passano per necessità; altri finalmente resi effettivamente necessari dalla stessa società come sono i mestieri che provvedono a cose divenuteci indispensabili per l’assuefazione, quello di chi insegna, quello massimamente di chi provvede alle cose pubbliche e veglia al bene e all’esistenza precisa di essa società; quello delle persone che difendono il buono dal cattivo (giacché, nata {{SAL|275|3|Alex brollo}}<section end=1 /><section begin=2 />{{ZbPagina|914}} la società nasce il pericolo del debole rispetto al forte) e la società istessa dalle altre società ec. ec. ec. In somma, o la società non esiste assolutamente, o in essa esiste necessariamente la differenza dei mestieri e dei gradi.
<section begin=1 /><!--{{ZbPagina|913}}-->stesso modo viver separati, e far ciascuno per noi. Dunque segue la necessità delle diverse professioni e mestieri, alcuni necessari alla vita assolutamente, ovvero tali quali li avrebbe esercitati l’individuo anche nella condizione naturale; altri non necessari, ma derivati appoco appoco dalla società e conducenti ai comodi e vantaggi che si godono (o si pretende godere) nella vita sociale, e intendo anche quei comodi primi primi, che ora passano per necessità; altri finalmente resi effettivamente necessari dalla stessa società come sono i mestieri che provvedono a cose divenuteci indispensabili per l’assuefazione, quello di chi insegna, quello massimamente di chi provvede alle cose pubbliche e veglia al bene e all’esistenza precisa di essa società; quello delle persone che difendono il buono dal cattivo (giacché, nata <section end=1 /><section begin=2 />{{ZbPagina|914}} la società nasce il pericolo del debole rispetto al forte) e la società istessa dalle altre società ec. ec. ec. Insomma, o la società non esiste assolutamente, o in essa esiste necessariamente la differenza dei mestieri e dei gradi.


Questo porterebbe le nazioni alle gerarchie, e cosí accadde infatti da principio, e accade ne’ popoli ancora non inciviliti siccome ne’ civili. Ma corrotta appoco appoco la società e introdotto l’abuso del potere, e quindi i popoli avendo scosso il giogo e ripigliata la libertà naturale, ripigliarono con ciò anche l’uguaglianza. Ed oltre che questa naturalmente vien dietro alla libertà, ho dimostrato altrove che la vera e precisa libertà non può mantenersi in una repubblica senza tutta quella uguaglianza di cui mai possa esser capace la società.
Questo porterebbe le nazioni alle gerarchie, e cosí accadde infatti da principio, e accade ne’ popoli ancora non inciviliti siccome ne’ civili. Ma corrotta appoco appoco la società e introdotto l’abuso del potere, e quindi i popoli avendo scosso il giogo e ripigliata la libertà naturale, ripigliarono con ciò anche l’uguaglianza. Ed oltre che questa naturalmente vien dietro alla libertà, ho dimostrato altrove che la vera e precisa libertà non può mantenersi in una repubblica senza tutta quella uguaglianza di cui mai possa esser capace la società.


Ma la libertà ed uguaglianza dell’uomo gli è bensí naturale nello stato primitivo; ma non conviene né si compatisce, massime nella sua stretta nazione, collo stato di società, per le ragioni sopraddette. Restava dunque che, richiedendosi nella società che l’uomo serva all’uomo, e questo opponendosi alla {{pt|ugua-|uguaglianza, }}{{SAL|275|3|Alex brollo}}<section end=2 />
Ma la libertà ed uguaglianza dell’uomo gli è bensí naturale nello stato primitivo; ma non conviene né si compatisce, massime nella sua stretta nazione, collo stato di società, per le ragioni sopraddette. Restava dunque che, richiedendosi nella società che l’uomo serva all’uomo, e questo opponendosi alla {{pt|ugua-|uguaglianza, }}<section end=2 />