Pagina:Zibaldone di pensieri I.djvu/252: differenze tra le versioni
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<section begin=1 /><!--{{ZbPagina|112}}-->{{ZbPensiero|112/5}}La gran diversità fra il {{AutoreCitato|Petrarca}} e gli altri poeti d'amore, specialmente stranieri, per cui tu senti in lui solo quella unzione e spontaneità e unisono al tuo cuore che ti fa piangere, laddove forse niun altro in pari circostanze del Petrarca ti farà lo stesso effetto, è ch'egli versa il suo cuore e gli altri l'anatomizzano (anche i piú{{SAL|252|4|Gimilzor}}<section end=1 /><section begin=2 />{{ZbPagina|113}} eccellenti), ed egli lo fa parlare e gli altri ne parlano. |
<section begin=1 /><!--{{ZbPagina|112}}-->{{ZbPensiero|112/5}}La gran diversità fra il {{AutoreCitato|Francesco Petrarca|Petrarca}} e gli altri poeti d'amore, specialmente stranieri, per cui tu senti in lui solo quella unzione e spontaneità e unisono al tuo cuore che ti fa piangere, laddove forse niun altro in pari circostanze del Petrarca ti farà lo stesso effetto, è ch'egli versa il suo cuore e gli altri l'anatomizzano (anche i piú{{SAL|252|4|Gimilzor}}<section end=1 /><section begin=2 />{{ZbPagina|113}} eccellenti), ed egli lo fa parlare e gli altri ne parlano. |
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{{ZbPensiero|113/1}}La cagione di quello che dice {{AutoreCitato|Montesquieu}} (''Grandeur'', ec., c.4, Amsterdam 1781, p. 31. fine) è non solamente che nessun privato perde quanto il principe nella rovina di uno stato, ma eziandio che nessuno crede di poter cagionare quella rovina che non può impedire. |
{{ZbPensiero|113/1}}La cagione di quello che dice {{AutoreCitato|Montesquieu|Montesquieu}} (''Grandeur'', ec., c.4, Amsterdam 1781, p. 31. fine) è non solamente che nessun privato perde quanto il principe nella rovina di uno stato, ma eziandio che nessuno crede di poter cagionare quella rovina che non può impedire. |
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