Pagina:Le confessioni di Lev Tolstoj.djvu/63: differenze tra le versioni

 
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<section begin="1" />{{Pt|tremmo|potremmo}} trovar risposta alla questione, perchè sempre O = O; per questo la nostra via non è probabilmente la buona.
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III.° Incominciavo a comprendere che nelle risposte date dalla fede si trovava la saggezza più profonda dell'umanità, e che non avevo il diritto di negar queste risposte, basandomi sulla ragione; e che infine queste risposte capitali soltanto rispondevano al problema della vita.<section end="1" />
{{nop}}


<section begin="2" />{{Centrato|X.}}


Comprendevo questo, ma non mi avvantaggiavo.

Ero pronto ad accettare ora qualunque religione a condizione ch'essa non esigesse da me la menzogna della negazione diretta della ragione.

Mi misi a studiare il buddismo, l'islamismo sui loro libri, e soprattutto il cristianesimo tanto sui libri quanto sulle persone che mi circondavano.

Naturalmente mi diressi prima di tutto agli uomini credenti che mi stavan vicino, alle persone istruite, ai teologi ortodossi, ai monaci, ai teologi di una nuova scuola ed anche a quei neo-cristiani che confessano esser la salvezza nella fede, nella Redenzione. Io m'avvinsi a questi credenti, chiesi loro come credessero e in che vedessero il senso della vita.

Nonostante tutte le concessioni che facevo, tutte le discussioni che ascoltavo, non potevo accettare la religione di queste persone. Vedevo che ciò ch'essi facevano passare per fede, non era la spiegazione, ma l'oscuramento del<section end="2" />