Risposta alla domanda: che cos'è l'Illuminismo?: differenze tra le versioni

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<nowiki>[</nowiki>[http://korpora.org/Kant/aa08/035.html 035]]''L'illuminismo è l'uscita dell'essere umano <ref name="ftn8">Il tedesco ''Mensch'', come il greco ''anthropos'' designa l'uomo indipendentemente dal suo sesso. Nella lingua italiana non esiste un termine equivalente; l'uso "uomini e donne" avrebbe recato il marchio dell'affettazione di una ''political correctness''<nowiki> del tutto fuori luogo in un testo settecentesco. Si è pertanto preferito ricorrere alla perifrasi "essere umano" in tutti i casi in cui è stato possibile farlo senza appesantimenti.[Nota di Maria Chiara Pievatolo]</nowiki></ref> dallo stato di minorità di cui egli stesso è colpevole''. ''Minorità'' è l'incapacità di servirsi della propria intelligenza<ref name="ftn7">Il termine ''Verstand'' nella ''Critica della ragion pura'' ha il senso, tecnico, di intelletto; la traduzione di ''Verstand''<nowiki> con intelligenza risulta tuttavia più efficace; perciò, la traduttrice ha optato nel testo per la seconda traduzione, visto anche che in questo contesto Kant non fa riferimento all'intelletto e alle categorie, in senso tecnico. [Nota di Francesca Di Donato] Un argomento a favore di questa versione viene offerto anche da G. Marini, </nowiki>[http://bfparchiviomarini.sp.unipi.it/dida101/kant_7/ar01s04 La filosofia cosmopolitica di Kant]<nowiki>, Roma-Bari, Laterza, p.html#ftn 14.id2689226[Aggiunta 78di Maria Chiara Pievatolo]</nowiki></ref> senza la guida di un altro. ''Colpevole'' è questa minorità, se la sua causa non dipende da un difetto di intelligenza, ma dalla mancanza di decisione e del coraggio di servirsi di essa senza essere guidati da un altro. ''Sapere aude!''<ref name="ftn6"> È una citazione della lettera a Lollio Massimo di [http://bfpwww.sp.unipiprogettovidio.it/didaorazio.asp Orazio] (''Epistulae'', [http:/kant_7/ar01s04www.html#ftnthelatinlibrary.id2689277com/horace/epist1.shtml 79I, 2, 40]<nowiki>): «nam cur / quae laedunt oculos festinas demere, si quid/ est animum, differs curandi tempus in annum?/ dimidium facti qui coepit habet: sapere aude:/ incipe.» (Perché, se qualcosa ti dà noia / all'occhio, sei sollecito a rimuoverla/ e d'anno in anno rimandi la cura/ del male interno che ti rode l'animo? Cominciare significa aver fatto/ metà dell'opera; osa conoscere; comincia”, trad. it. di E. Cetrangolo, Sansoni 1968, con alcune correzioni). [Nota di Francesca Di Donato]</nowiki></ref> Abbi il coraggio di servirti della tua ''propria'' intelligenza! Questo dunque è il motto dell'illuminismo.
 
Pigrizia e viltà sono le cause per le quali tanta parte degli esseri umani, dopo che la natura li ha da lungo tempo liberati dall'altrui guida (''naturaliter maiorennes''), rimangono tuttavia volentieri [http://bfp.sp.unipi.it/dida/kant_7/ar01s08.html#libertadc minorenni] a vita; e per questo riesce tanto facile ad altri erigersi a loro tutori. È così comodo essere minorenni! Se ho un libro che ha intelletto per me, un direttore spirituale che ha coscienza per me, un medico che valuta la dieta per me, ecc., non ho certo bisogno di sforzarmi da me. Non ho bisogno di pensare, purché sia in grado di pagare: altri si assumeranno questa fastidiosa occupazione al mio posto. A far sì che la stragrande maggioranza degli esseri umani (e fra questi tutto il <nowiki>gentil sesso) ritenga il passaggio allo stato di maggiorità, oltreché difficile, anche molto pericoloso, si preoccupano già quei tutori che si sono assunti con tanta benevolenza l'alta sorveglianza su di loro. Dopo averli in un primo tempo istupiditi come
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<nowiki>[</nowiki>[http://bfp.sp.unipi.it/dida/kant_7/ar01s04.html#id2689101 75]] I. Kant, «Beantwortung der Frage: Was ist Aufklärung?» in ''Berlinische Monatsschrift'', 04 (Dezember), 1784, pp. 481-94. I riferimenti numerici fra parentesi nel testo riguardano il volume VIII dell'''Akademie-Ausgabe'' ([http://korpora.org/Kant/aa08/ http://korpora.org/Kant/aa08/]).
 
 
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<nowiki>[</nowiki>[http://bfp.sp.unipi.it/dida/kant_7/ar01s04.html#id2689226 78]] Il termine ''Verstand'' nella ''Critica della ragion pura'' ha il senso, tecnico, di intelletto; la traduzione di ''Verstand''<nowiki> con intelligenza risulta tuttavia più efficace; perciò, la traduttrice ha optato nel testo per la seconda traduzione, visto anche che in questo contesto Kant non fa riferimento all'intelletto e alle categorie, in senso tecnico. [Nota di Francesca Di Donato] Un argomento a favore di questa versione viene offerto anche da G. Marini, </nowiki>[http://archiviomarini.sp.unipi.it/101/ La filosofia cosmopolitica di Kant]<nowiki>, Roma-Bari, Laterza, p. 14.[Aggiunta di Maria Chiara Pievatolo]</nowiki>
 
 
<nowiki>[</nowiki>[http://bfp.sp.unipi.it/dida/kant_7/ar01s04.html#id2689277 79]] È una citazione della lettera a Lollio Massimo di [http://www.progettovidio.it/orazio.asp Orazio] (''Epistulae'', [http://www.thelatinlibrary.com/horace/epist1.shtml I, 2, 40]<nowiki>): «nam cur / quae laedunt oculos festinas demere, si quid/ est animum, differs curandi tempus in annum?/ dimidium facti qui coepit habet: sapere aude:/ incipe.» (Perché, se qualcosa ti dà noia / all'occhio, sei sollecito a rimuoverla/ e d'anno in anno rimandi la cura/ del male interno che ti rode l'animo? Cominciare significa aver fatto/ metà dell'opera; osa conoscere; comincia”, trad. it. di E. Cetrangolo, Sansoni 1968, con alcune correzioni). [Nota di Francesca Di Donato]</nowiki>
 
<nowiki>[</nowiki>[http://bfp.sp.unipi.it/dida/kant_7/ar01s04.html#id2689460 80]] <nowiki>Le dande sono le due strisce usate per sorreggere i bambini che cominciano a camminare. [Nota di Francesca Di Donato]</nowiki>