Pagina:Le confessioni di Lev Tolstoj.djvu/15: differenze tra le versioni
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⚫ | per me stesso, e compresi che tale religione era un inganno. Ma, cosa strana, pur avendo ben presto compreso tutta la menzogna di tale religione e avendola rinnegata, non seppi rinunciare al titolo che mi davano questi uomini, titolo di artista, di poeta, di maestro. M’immaginavo ingenuamente di essere poeta e artista e di poter insegnare a tutti senza saper io stesso ciò che insegnavo; e continuai in questo modo. |
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per me stesso, e compresi che tale religione era |
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inganno. Ma, cosa strana, pur avendo ben |
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di poter insegnare a tutti senza saper io stesso |
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ciò che insegnavo; le continuai in questo modo. |
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La mia relazione con quegli uomini mi valse |
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un nuovo vizio: un orgoglio spinto fino alla |
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Ora, quando ricordo questo tempo, lo stato |
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ho voglia di ridere, provo lo stesso sentimento |
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che si prova in un manicomio.<br /> |
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Noi eravamo tutti convinti allora che bisognasse parlare e scrivere, pubblicare al più presto e il più possibile, che tutto questo fosse necessario per il bene dell'umanità, e migliaia |
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di noi, nuocendosi e lanciandosi delle invettive |
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reciprocamente, pubblicavano, scrivevano e |
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istruivano gli altri. Senza notare che non sapevamo nulla, che al più semplice problema della |
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vita: Che cosa è buono e che cosa è cattivo? non sapevamo che rispondere; senza dar |
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retta a nessuno parlavamo tutti insieme, fingendo a volte di approvare e di lodare per essere noi pure approvati e lodati, a volte irritandoci gli uni contro gli altri come in un manicomio.<br /> |
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Noi eravamo tutti convinti allora che bisognasse parlare e scrivere, pubblicare al più presto e il più possibile, che tutto questo fosse necessario per il bene dell’umanità, e migliaia di noi, nuocendosi e lanciandosi delle invettive reciprocamente, pubblicavano, scrivevano e istruivano gli altri. Senza notare che non sapevamo nulla, che al più semplice problema della vita: Che cosa è buono e che cosa è cattivo? non sapevamo che rispondere; senza dar retta a nessuno parlavamo tutti insieme, fingendo a volte di approvare e di lodare per essere noi pure approvati e lodati, a volte irritandoci gli uni contro gli altri come in un manicomio. |
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Migliaia di operai lavoravano giorno e notte, |
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con tutte le loro forze, per stampare milioni di |
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parole che la posta spargeva per tutta la Russia, |
Migliaia di operai lavoravano giorno e notte, con tutte le loro forze, per stampare milioni di parole che la posta spargeva per tutta la Russia, |