Pagina:Le confessioni di Lev Tolstoj.djvu/12: differenze tra le versioni

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abbiano provato gli stessi sentimenti. Con tutta l’anima desideravo esser buono, ma ero giovane, tormentato dalle passioni, e mi trovavo solo, assolutamente solo nella ricerca del bene. Ogni volta che tentavo di esprimere il mio desiderio più intimo, quello di essere moralmente buono, non incontravo che disprezzo e canzonature; ma non appena mi davo alle più vili passioni mi si lodava e mi s’incoraggiava.
abbiamo provato gli stessi sentimenti. Con tutta
'lanima desiderava essere buona, ma ero gio
vane, tormentato dalle passioni, e mi trovava,
solo, assolutamente solo nella ricerca del bene.
Ogni volta che temeve di esprimere il mio de
siderio più intimo, quello di essere moralmente
buono, non incontrava che disprezzo e canzo
nature; ma ma appena mi davo alle più vili
passioni mi si lodava e mi s'incoraggiava.


L’ambizione, l'amor del potere, del denaro, ll lusso, la collera, la vendetta erano rispettati. Dando libero sfogo a queste passioni, diventavo simile a un uomo e sentivo che si era contenti di me. La mia buona zia, in casa della quale vivevo, l’essere più puro al mondo, mi diceva sempre di non desiderar per me nulla più che una relazione con una signora maritata: «Non vi ha nulla che formi un giovane quanto una relazione con una signora ammodo.» Mi augurava anche un’altra fortuna: quella di essere aiutante di campo, e soprattutto aiutante di campo dell’imperatore, e poi, come felìcìtà suprema, di sposare una signorina ricchissima, per poter avere, con tal matrimonio, un gran numero di servi.
L'ambizione, l`amor del potere, del denaro,

ll lusso, la collera, le vendetta erano rispettati.
Non posso ricordare questi anni senza orrore, senza disgusto, senza sofferenza. Uccisì degli uomini in guerra, provocai in duello per uccidere, perdetti grosse somme al giuoco, dilapidai il frutto del lavoro dei contadini, li punii, commisi adulterio, ingannai. La menzogna, il furto, la cupidigia in tutte le sue forme, l’ubbriachezza, la violenza, l’assassinio... non v’ha delitto che non abbia commesso. E per tutto ciò mi si lodava, mi si considerava come un uomo relativamente morale. Vissi così dieci anni.
Dando libero sfogo a queste passioni, diven

tavo simile a un uomo e sentivo che si era con
In questo tempo incominciai a scrivere, per
tenti di me. La mia buona zia. in casa della
quale vivevo, l'essere più pura al mondo, mi
diceva sempre di non desiderare per me nulla
più che una relazione con una signora mari
tata: "Non vi ha nulla che formi un giovane,
che una relazione con una signora amm-
do. Mi augurava anche un'altra fortuna: quella
di essere aiutante di campo; e soprattutto aiu
tante di campo dell'imperatore, e poi come fe
lìcìtà suprema, di sposare una signorina ricchis
sima, per poter avere,con tal matrimonio, un
gran numero di servi.
Non posso ricordare, questi anni senza or
rore, senza disgusto, senza sofferenza. Uccisì
degli uomini in guerra; provocai in duello per
uccidere, perdetti grosse somme al giuoco, di
lapidei il frutto del lavoro dei contadini, li punii
commisi adulterio, ingannai., La menzogna, il
furto, la cupidigia in tutte le sue forme, l'ub
briachezza, la violenza, l'assassinio... non v'ha
delitto che non abbia commesso. E per tutto
ciò. mi si lodava, mi si considerava come un uo
mo relativamente morale. Vissi così dieci anni.
In questo tempo cominciai a scrivere, per