Pagina:Zibaldone di pensieri VI.djvu/355: differenze tra le versioni
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<section begin=1 /><!--{{ZbPagina|3978}}-->sí nelle cause sí negli effetti; sia in qualunque altra guisa. E tutte sono obbligate di fare piú o meno come le matematiche, che per considerare gli effetti delle forze, suppongono i corpi perfettamente duri, e perfettamente levigati, e l’assenza del mezzo, ossia il vóto, ec.; e cosí il punto indivisibile ec (12 dicembre 1823). Vedi Thomas Éloge de Descartes, Oeuvres, Amsterdam 1774. t. IV, p. 47. seg. |
<section begin=1 /><!--{{ZbPagina|3978}}-->sí nelle cause sí negli effetti; sia in qualunque altra guisa. E tutte sono obbligate di fare piú o meno come le matematiche, che per considerare gli effetti delle forze, suppongono i corpi perfettamente duri, e perfettamente levigati, e l’assenza del mezzo, ossia il vóto, ec.; e cosí il punto indivisibile ec (12 dicembre 1823). Vedi {{AutoreCitato|Antoine Léonard Thomas|Thomas}} ''Éloge de Descartes'', ''Oeuvres'', Amsterdam 1774. t. IV, p. 47. seg. |
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{{ZbPensiero|3978/2}} Diminutivi positivati. ''Grappo |
{{ZbPensiero|3978/2}} Diminutivi positivati. ''Grappo, grappolo'', francese ''grappe'' (13 dicembre 1823). |
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{{ZbPensiero|3978/3}} ''Fusa'' e ''fusi'' plur. lat. sostantivi di cui altrove. Cosí ''locus |
{{ZbPensiero|3978/3}} ''Fusa'' e ''fusi'' plur. lat. sostantivi di cui altrove. Cosí ''locus, loci'' e ''loca''. Il che è segno di un ant. ''locum''. Cosí ''fusa'' di un ''fusum''. <section end=1 /><section begin=2 />{{ZbPagina|3979}} Cosí, credo, altri nomi vi sono che hanno diversi generi o in ambo i numeri o in un solo, senza diversa significazione. Cosí ''caelus'' onde ''caeli'', e ''caelum'' che oggi non ha plurale siccome il singolare di ''caelus'' è antiquato (14 dicembre 1823). |
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{{ZbPensiero|3979/1}} Come la lingua e letteratura italiana si stimassero nel cinquecento da molti anche dotti e gravi uomini non dovere né potere uscire de’ termini in che le posero i |
{{ZbPensiero|3979/1}} Come la lingua e letteratura italiana si stimassero nel cinquecento da molti anche dotti e gravi uomini non dovere né potere uscire de’ termini in che le posero i tre famosi trecentisti, anzi solamente il {{AutoreCitato|Francesco Petrarca|Petrarca}} e il {{AutoreCitato|Giovanni Boccaccio|Boccaccio}}, né delle lor parole e modi e artifizi e stili, e dell’abito ch’essi avevan dato all’una e all’altra ec. del che altrove, vedi il ''Dialogo della Rettorica'' dello {{AutoreCitato|Sperone Speroni|Speroni}}, ''Dialoghi'', Venezia, 1596, p. 147-150, p. 157, fine - 158, principio, p. 162, verso il fine (14 dicembre 1823). |
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