Pagina:Zibaldone di pensieri VI.djvu/293: differenze tra le versioni

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<section begin=1 /><!--{{ZbPagina|3911}}-->da’ filosofi piuttosto nominata che concepita, e da’ piú savi, come tale, derisa e stimata incapace di mai divenir <section end=1 /><section begin=2 />{{ZbPagina|3912}} chiara. Questa eccessiva moderna spiritualizzazione dell’amore, la quale con proprio vocabolo chiamiamo amore sentimentale, risponde alla suprema spiritualizzazione delle cose umane, che in questi ultimi tempi ebbe ed ha luogo.
<section begin=1 /><!--{{ZbPagina|3911}}-->da’ filosofi piuttosto nominata che concepita, e da’ piú savi, come tale, derisa e stimata incapace di mai divenir <section end=1 /><section begin=2 />{{ZbPagina|3912}} chiara. Questa eccessiva moderna spiritualizzazione dell’amore, la quale con proprio vocabolo chiamiamo amore sentimentale, risponde alla suprema spiritualizzazione delle cose umane, che in questi ultimi tempi ebbe ed ha luogo.


E come dalla spiritualizzazion delle cose umane sia nata e dovuta nascere, e seco sempre in esatta proporzione crescere, e finalmente venire al colmo la spiritualizzazione dell’amore, e quindi il vago e l’indefinito che ora è proprio di questa passione e de’ sentimenti dell’un sesso verso l’altro, è manifesto e facile a spiegare colle cose predette. L’uomo da principio, siccome in se stesso e negli altri uomini, cosí naturalmente anche nella donna, e viceversa la donna nell’uomo, non consideravano che l’esteriore. Ma col principiar della civilizzazione, nascendo l’idea dello spirito, a causa della forza ed azione che la parte interna incominciava ad acquistare e sviluppare, e di mano in mano, come questa parte all’esterna, cosí l’idea dello spirito a quella del corpo, prima agguagliandosi, e poi appoco a poco strabocchevolmente prevalendo, l’individuo dell’un sesso in quello dell’altro dovette necessariamente prima incominciare a considerare anche lo spirito, e poi seguendo, considerarlo quanto il corpo, e finalmente piú del corpo medesimo, almeno in un certo senso e modo. Sicché<section end=2 />
E come dalla spiritualizzazion delle cose umane sia nata e dovuta nascere, e seco sempre in esatta proporzione crescere, e finalmente venire al colmo la spiritualizzazione dell’amore, e quindi il vago e l’indefinito che ora è proprio di questa passione e de’ sentimenti dell’un sesso verso l’altro, è manifesto e facile a spiegare colle cose predette. L’uomo da principio, siccome in se stesso e negli altri uomini, cosí naturalmente anche nella donna, e viceversa la donna nell’uomo, non consideravano che l’esteriore. Ma col principiar della civilizzazione, nascendo l’idea dello spirito, a causa della forza ed azione che la parte interna incominciava ad acquistare e sviluppare, e di mano in mano, come questa parte all’esterna, cosí l’idea dello spirito a quella del corpo, prima agguagliandosi, e poi appoco a poco strabocchevolmente prevalendo, l’individuo dell’un sesso in quello dell’altro dovette necessariamente prima incominciare a considerare anche lo spirito, e poi seguendo, considerarlo quanto il corpo, e finalmente piú del corpo medesimo, almeno in un certo senso e modo. Sicché l’oggetto amabile dell’un sesso fu all’individuo dell’altro, non piú un oggetto semplicemente materiale, come in principio, ma un oggetto composto di spirito e di corpo, di parte occulta e di parte manifesta, e poscia di mano in mano un oggetto piú spirituale che <section end=2 /><section begin=3 />{{ZbPagina|3913}} materiale, piú occulto e immaginabile che manifesto e sensibile, piú interiore che esteriore. E come le idee che hanno relazione alla parte interna ed occulta dell’uomo, sono naturalmente vaghe ed incerte, quindi<section end=3 />